Silenzi e grida

La Butterfly di Delbono ha debuttato a Napoli

Recensione
classica
Teatro San Carlo Napoli
Giacomo Puccini
13 Luglio 2014
Esibisce un'emozionante Madama Butterfly, con la regia di Delbono, la prima edizione del San Carlopera Festival, appassionando pubblico eterogeneo di abbonati e turisti richiamati da un'offerta musicale estiva di ottimo profilo. Ingenua all'inizio, sospettosa del suo destino, e rassegnata alla fine, Madama Butterfly muore per dignità in una tragedia della passione d'amore, del rimorso e dell’abbandono. Che Delbono sia lontano dai cliché insegnati nelle accademie e che la partecipazione sua e del minuto attore sordomuto Bobò sulle scene sia consuetudine, lascia poco sorpreso un pubblico avvezzo. La sua Butterfly si concentra e sviluppa sul significato simbolico dell'opera: l'attesa, quella di Cio-Cio-San e di Bobò. I movimenti minimi e contenuti dei cantanti e del coro, giustificano gli interventi dei due attori che spesso catalizzano l'attenzione sul corpo, sulle persone e non sui personaggi. Bobò accanto al bambino, tenuto per mano o accompagnato dentro e fuori la scena, seduto. Quando sembra che la regia sia del tutto assente, e la tragedia è tutta lì, Delbono aggiunge significato al dramma, compare in platea e recita un testo ispirato alla poesia "Questo Amore" di J. Prèvert, a tratti poco convincente ma coerente con la sua visione poetica, come tutta la messa in scena. La casa, metonimia del matrimonio, è per Delbono superflua. Lo spazio è unico e completamente bianco, con luci ed ombre che riflettono lo stato d'animo della protagonista, in cui interno ed esterno si confondono, anzi, si fondono in un luogo del "tempo sospeso" diventando luogo dell'anima condiviso. Il rosso delle rose cosparse dallo stesso Delbono sulla scena, simbolo della fine di inverni di attese, trasformano il costume di Madama Butterfly-Pinkerton in sangue - morte - materno abbandono. Su questo impianto scenico, eccellente il profilo musicale di Nicola Luisotti, che dirige con sapienza il melange di modelli e stili musicali adottati da Puccini, esaltando le svariate possibilità combinatorie dell'orientaleggiante invenzione sonora. Suggestivo il coro a bocca chiusa diretto da Salvatore Caputo. Cantano con bravura Marco Caria in Sharpless, Andrea Giovannini in Goro ed un'ottima Anna Pennisi in Suzuki. Giovanissimo ma pronto il tenore Vincenzo Costanzo, un po’ acerbo nel registro acuto, ma che interpreta con sfrontatezza il ruolo di Pinkerton. La protagonista Raffaella Angeletti, con al suo attivo più di dieci interpretazioni di Butterfly, canta con impeccabile tecnica, equilibrio ed espressività - raggiungendo raffinate alchimie timbriche e garantendo coesione al dramma.

Note: San Carlopera Festival, I edizione.

Interpreti: Madama Butterfly: Raffaella Angeletti; Suzuki: Anna Pennisi; Kate Pinkerton: Miriam Artiaco;F.B. Pinkerton: Vincenzo Costanzo;Sharpless: Marco Caria;Goro: Andrea Giovannini;Il principe Yamadori:Nino Mennella;Lo zio Bonzo:Abramo Rosalen;Il commissario Imperiale:Alessandro Lerro;L'Ufficiale del registro:Paolo Marzolo;La Madre di Cio-Cio-San:Clorinda Vardaci;La cugina:Giuseppina Benincasa;Dolore:Giorgio Mastantuono e Gabriele Grieco;Con la partecipazione di Bobò

Regia: Pippo Delbono

Scene: da un'idea di Pippo Delbono a cura della direzione Allestimenti Scenici del teatro di San Carlo

Costumi: Giusi Giustino

Orchestra: del Teatro di San Carlo

Direttore: Nicola Luisotti

Coro: del Teatro di San Carlo

Maestro Coro: Salvatore Caputo

Luci: Alessandro Carletti

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