Quel burlone di Mefistofele

In scena a Bolzano il Faust di Gounod

Recensione
classica
Teatro Comunale di Bolzano Bolzano
Charles Gounod
22 Gennaio 2015
Il palcoscenico del Teatro Comunale prende letteralmente fuoco nel nuovo allestimento tedesco del Faust di Gounod, dove l’unico vero protagonista, nella trama come sulla scena, risulta essere Mefistofele. Elegante damerino total red che porta a combustione tutto ciò che tocca, questo diavolaccio alla moda si divide tra la comicità propria dell’Operetta e la serietà dell’oscura tragedia, mietendo vittime – con licenze registiche - quasi ad ogni quadro. Dopotutto lui è un predatore che seduce ma che non lascia scampo, come l’immagine gigantesca di lupi minacciosi che incombono sulla platea ad ogni cambio di situazione. Mettendo da parte la bella prova vocale ed attoriale del basso Mark Schnaible, i giochetti con il fuoco non bastano però ad incendiare gli animi degli spettatori in una serata che non spicca il volo dal punto di vista del canto. La raffinata musica di Gounod viene sostenuta fortunatamente dall’Orchestra Haydn che trova nel direttore Anthony Bramall un gesto efficace che sa scavare nella partitura. A mantenere vigile l’attenzione per le quattro ore di spettacolo è ancora la regia di Michiel Dijkema, che disegna un’emozione per ogni quadro: dallo sgomento delle visioni horror che assediano Margherita in chiesa al fremito dei giochi amorosi che le due coppie ricamano in giardino, dalla voluttà che accarezza la sfortunata “anima innocente e divina” attraverso un abito-gioiello allo smarrimento della sua follia, che si raddoppia in una libera aggiunta di Dijkema. Al quinto atto, prima dello scatenarsi della notte di Valpurga, una trasognata Margherita mostra in scena l’infanticidio cantilenando, quasi ipnotizzata, l’aria “Il était un roi de Thulé”. La sua anima sarà comunque salvata, quella di Faust no. Ma alla fine dell’opera nessun Arcangelo sconfigge Mefistofele. Il suo ghigno, come le sue fiamme, bruciano in eterno.

Note: Coproduzione Fondazione Teatro e Auditorium di Bolzano, Opera di Lipsia

Interpreti: Mario Zeffiri (Faust), Mark Schnaible (Méphistophélès), Marika Schönberg (Marguerite), Jonathan Michie (Valentine), Kathrin Göring (Siébel), Matteo Ferrara (Wagner), Karin Lovelius (Marthe).

Regia: Michiel Dijkema

Scene: Michiel Dijkema

Costumi: Claudia Damm

Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

Direttore: Anthony Bramall

Luci: Michael Röger

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