Un nuovo Mahler per la Mahler
Bologna: Jurowsky alla guida della Mahler Chamber Orchestra per la Quarta Sinfonia
Recensione
classica
Sceglie la strada maestra della chiarezza estrema, della distinzione del singolo elemento dal tutto per andare poi, passo passo, attraverso quegli stessi singoli elementi, a ricomporre il tutto. Vladimir Jurowski recupera l’ultima revisione dello stesso Gustav Mahler per tornare a una Quarta Sinfonia sciolta dai vincoli di letture che ci hanno consegnato una pagina dagli stridori forti, dal carattere orgogliosamente tardoromantico, una pagina che, volgendo il proprio sguardo alla semplicità ipotizzata della componente folklorica senza tempo, intravedeva invece già il dramma della modernità, della sua caduta, delle sue dissonanze. Jurowski eredita, potremmo dire, una splendida Mahler Chamber Orchestra dall’esperienza di Claudio Abbado (e qui è importante ricordare che il concerto di Bologna Festival segnava il secondo momento di una due giorni apertasi a Ferrara contestualmente all’intitolazione del teatro cittadino al musicista che tanto l’ha amata), trovando serenità e coraggio per intraprendere un cammino proprio che lo portasse a storicizzare, in un certo senso, una Sinfonia d’ascoltare oggi nella sua attuale bellezza, nell’amalgama tra la forza modernissima delle sue pulsazioni ritmiche e quei climax dissonanti ai quali giungere con animo liberato, come da una catarsi. Il terreno, intanto, veniva preparato dal ciclo "La camera dei bambini"" di Modest Musorgskij e Il corno magico del fanciullo" di Mahler (che ha messo in luce il talento del baritono Gerald Finley), dove poter udire i primi vagiti, nel Lied "La voce celeste", dell’eco che avrebbe loro fatto l’ultimo movimento della Quarta Sinfonia.
Orchestra: Mahler Chamber Orchestra
Direttore: Vladimir Jurowsky
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