Carmen: cronaca di un femminicidio

Lucca: la lettura di Francesco Esposito

Recensione
classica
Teatro del Giglio Lucca
George Bizet
23 Novembre 2013
Dopo l'esordio al Teatro Goldoni di Livorno, la nuova produzione di “Carmen”, nell'edizione critica di Robert Didion, approda sul palcoscenico del Giglio di Lucca. Punto focale del nuovo allestimento, la regia di Francesco Esposito. Si incunea nelle cronache odierne, affrontando in modo pungente il tema del cosiddetto femminicidio: Esposito vede Carmen come il simbolo sacrificale di tutte quelle donne fatte oggetto di violenza da parte di uomini senza scrupoli e senza morale, sotto gli occhi di una società inerte, guardona e morbosa. Il linguaggio registico, schietto, pungente, veicolato attraverso un'unica e funzionale scena polimorfa di Nicola Bruschi, giunge preciso e bivalente: condanna ai fatti in sé e supplica per porre fine alle violenze. Nonostante gli ampi consensi del pubblico, la parte musicale non soddisfa pienamente. La lettura musicale di Carlo Goldstein si attesta sulla mera linearità nel sostegno alle voci, con alcuni scollamenti tra buca e palco, accentrando la vis ai momenti salienti solo orchestrali. Annunziata Vestri (Carmen) si impone sul resto del cast per incisività vocale e movenza scenica iniziale, ma è apparsa affaticata nel corso della rappresentazione. Non vanno oltre le buone intenzioni, con evidenti precarietà di intonazione, Mickael Spadaccini (José), Paolo Pecchioli (Escamillo) e Valeria Esposito (Micaela). Comprimariato di ordinaria routine, non bene amalgamato e di scarso livello; ben preparato il coro di voci bianche, apprezzabile l'impegno di Orchestra e Coro della Toscana.

Note: Foto di Augusto Bizzi, Livorno

Interpreti: Annunziata Vestri (Carmen), Mickael Spadaccini (Don José), Paolo Pecchioli (Escamillo), Valeria Esposito (Micaela), Franco Rossi (Zuniga), Alessandro Calamai (Morales), Giampiero Cicino (Dancairo), Andrea Schifaudo (Remendado), Michela Antenucci (Frasquita), Lara Rotili (Mercedes).

Regia: Francesco Esposito

Scene: Nicola Bruschi

Costumi: Costumi del Teatro Alighieri di Ravenna (costumista, Alessandro Lai)

Orchestra: Orchestra della Toscana

Direttore: Carlo Goldstein

Coro: Coro della Toscana / Coro di Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno

Maestro Coro: Marco Bargagna / Marisol Carballo

Luci: Bruno Ciulli

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