La soglia del silenzio
Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca rendono omaggio a Giovanni Morelli
Recensione
classica
Ha la capacità di sospendere il tempo, Yuri Bashmet, di porsi in ascolto delle strutture sonore più fini e di scavare il silenzio, trascinando con sè il respiro fermo di chi lo segue rapito. Sul palco della Fenice con i Solisti di Mosca il celebre violista, nel duplice ruolo di solista e direttore, ha proposto un repertorio in buona parte dedicato alla tradizione russa. Cuore emotivo della serata la trascrizione del Quartetto n.13 di Sostakovich elaborata da Alekasandr Cajkovskij. La versione da camera valorizza il ruolo della viola e amplifica sapientemente l\\\'eco di meditazioni metafisiche pronunciate a fior di labbra da una voce tesa sul limite che separa la vita e la morte. Soglia che l\\\'anima percorre smarrita e che si accende alla fine di luce incandescente con il lungo si sovracuto di violini e viole, evidenziato da Bashmet come fulcro di un lavoro sperimentale, costruito su una forma a specchio, utilizzata spesso anche da Bartok. Analoghe lacerazioni caratterizzavano Non un silenzio, per viola, orchestra d\\\'archi e celesta, prima assoluta di Andrea Liberovici, dedicata alla memoria di Giovanni Morelli. La fonte d\\\'ispirazione è rappresentata da una serie di acquerelli disegnati dall\\\'insigne musicologo nel 1968, periodo di insegnamento presso l\\\'Accademia di Belle Arti di Bologna. La forma tripartita cela una scrittura a parti reali molto variegata che, attraverso il sapiente uso dell\\\'effettistica, valorizza compresenze stratificate della realtà. Suoni colti al loro sporgere dalle superfici ghiacciate degli archi e rappresi dai tocchi astrali della celesta a invocare assenze. Completavano la serata le smaglianti utopie della Sinfonia op. 14 di Sviridov, le sinuosità del Concerto per archi di Stravinskij e le tre lucenti colonne sonore di Takemitsu.Bis di Schnittke.
Interpreti: Yuri Bashmet I Solisti di Mosca
Orchestra: I Solisti di Mosca
Direttore: Yuri Bashmet
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