Barbecue e pigiama-party
Una goffa "Vestale" a Parigi

Recensione
classica
Se Berlioz e Wagner non avessero soffiato sul fuoco, "La vestale", ci sarebbe da scommettere, non avrebbe avuto la vita tanto lunga. Ma, oggi, anziché avventurarsi a riesumazioni coraggiose di opere dimenticate di Lesueur, Méhul o Cherubini, per i teatri sembra più comodo andare su titoli noti.
La regia goffa di Éric Lacascade sarebbe divertente, se non fosse pesantemente presuntuosa. Velleità di distanziazione brechtiana potrebbero spiegare iniziative tirate per i capelli come il coro che applaude dopo l’ouverture o Licinio che vistosamente palpeggia il fondo schiena di Julia alla fine dell’opera. La ciliegina sulla torta resta però il gioco a nascondino destinato a desacralizzare l’atto II. Ma allora, visto che ci siamo, perché non tirar fuori i quaderni e cominciare a lanciare aeroplanini? E sempre all’atto II, Julia ravviva la fiamma sacra con lunghe pinze prese in prestito ai vicini mentre arrostiscono le cotolette in giardino. Tra il “déjà vu” e il comico involontario (un esempio: le vestali in camicia da notte), il momento peggiore resta quello delle pantomime dei coristi, a metà strada tra la sagra paesana e la festa in parrocchia. Quando il coro non sa recitare, spingerlo al ridicolo andrebbe forse evitato.
La buona sorpresa della serata viene dalla realizzazione musicale. Non in grado di cantare in un francese comprensibile, Uria-Monzon (grande vestale) e Jaho (Julia) offrono però linee di canto interessanti. La Jaho, pienamente nella sua parte, è stata molto applaudita. I ruoli maschili sono risultati dignitosi. I timbri del Cercle de l’harmonie affascinano, anche se il solo di corno non è ancora impeccabile. I tempi scelti da Rohrer sono seducenti. Infine, va comunque riconosciuto un merito al coro Aedes: quello di saper cantare.
Interpreti: Ermonela Jaho (Julia), Andrew Richards (Licinius), Béatrice Uria-Monzon (La Grande Vestale), Jean-François Borras (Cinna), Konstantin Gorny (Le Souverain Pontife)
Regia: Eric Lacascade
Scene: Emmanuel Clolus
Costumi: Marguerite Bordat
Orchestra: Le Cercle de l’Harmonie
Direttore: Jérémie Rohrer
Coro: Chœur Aedes
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