Spontini celebrativo
Jesi: Rovaris dirige la prima esecuzione moderna di una cantata ritenuta perduta
Recensione
classica
Tra le novità proposte dal Festival Pergolesi Spontini spicca la prima esecuzione moderna della cantata spontiniana Gott segne den Koenig, ricostruita attraverso la collazione di quattro fonti manoscritte conservate alla Biblioteca Planettiana di Jesi e al Conservatoire Royal di Bruxelles. La prima parte che fu composta è quella finale, concepita come inno su versi di Ernst Raupach allo zar Nicola I di Russia in occasione della sua visita a Berlino nel dicembre 1826. Due anni dopo Spontini incaricò Karl Alexander Herklots di versificare nuovamente l'inno, sostituendo alle acclamazioni per lo zar di Russia ("Heil dem Zaaren!") quelle inneggianti al Re di Prussia Federico Gugliemo III ("Heil dem Koenige!"), di cui era Generalmusikdirektor. L'inno così ammodernato divenne la sezione conclusiva di una cantata più ampia, preceduto da una preghiera del popolo prussiano e da un duetto per due soprani e coro, ed eseguito ad Halle da un organico di ben seicento musicisti tra coro e orchestra, cento dei quali portati da Berlino dallo stesso Spontini. La cantata doveva inaugurare il primo Festival musicale di Turingia-Sassonia, e per l'immenso e in parte imprevisto dispiegamento di forze musicali provocò per la cappella reale un rischio di bancarotta.
La partitura risente dei diversi tempi di composizione, e si rivela frammentaria. L'inno finale ha tutte le caratteristiche della musica celebrativa del tempo, sia per il dispiego di percussioni e fiati sia per i toni enfatici e i lunghissimi movimenti cadenzali, che contrastano con il raccoglimento della preghiera iniziale e con i toni spesso delicati del duetto. Rovaris e i complessi del Teatro Comunale di Bologna si sono calati egregiamente in una partitura complessa e sconosciuta, con caloroso riconoscimento del pubblico.
Note: revisione a cura di Alessandro Lattanzi Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini Prima esecuzione: Halle, 10 settembre 1829
Interpreti: Aurora Faggioli: Angelo Yuliya Poleshchuk
Orchestra: Orchestra Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Corrado Rovaris
Coro: Coro Fondazione Teatro Comunale di Bologna
Maestro Coro: Andrea Faidutti
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