Elisir d'amore paglia e fieno al Met
Inaugurazione della stagione con Anna Netrebko
Recensione
classica
Le aperture delle stagioni dei grandi teatri d'opera si somigliano tutte: politici, sponsor, eccentricità varie, star più o meno tramontate. E se alla Scala, tra queste ultime, non manca mai Valeria Marini, al Met ci si imbatte in Courtney Love. Che è più o meno è lo stesso. Solo l'inno americano ha il potere di mettere un po' d'ordine nel circo mondano: di corsa ai posti, mano sul cuore, tutti a cantare a squarciagola.
Poi inizia lo spettacolo, che quest'anno al Met era una nuova produzione dell' "Elisir d'amore" di Donizetti - con la regia di Barlett Sher - tutta bozzettismo “paglia e fieno” e gag usurate. Aggravavano la situazione i costumi di Catherine Zuber, inspiegabilmente eleganti, che creavano l'effetto “contadino overdressed”, o “festa di Flora in Traviata ambientata in un fienile”. Tanto che viene spontaneo chiedersi perché produrre uno spettacolo del genere, quando si potrebbe recuperare un qualunque "Elisir" messo in scena negli anni Sessanta, con lo stesso risultato. E non si tratta di volere l'attuale a tutti i costi: basterebbe tener lontana la banalità.
Eccellente invece il fronte musicale, che poggiava sul solido mestiere del direttore, Maurizio Benini, e sui due protagonisti: Anna Netrebko - timbro miracoloso, arte scenica somma, lievi incertezze di intonazione – e Matthew Polenzani – vocalmente raffinatissimo e con un volume tutt'altro che leggero. Accanto a loro Mariusz Kwiecien, che di Belcore ha proprio le sembianze, Ambrogio Maestri, grandissimo buffo, che sembra sempre un po' Falstaff, e Anne-Carolyn Bird, una Giannetta leggera e trasparente. Di precisione e compattezza ammirevole poi, il coro. Successo per tutti, regia compresa. E per chi volesse vederlo, è prevista la trasmissione nei cinema italiani del circuito Microcinema, martedì 16 ottobre alle 20.
Interpreti: Anna Netrebko, Matthew Polenzani, Mriusz Kwiecien, Ambrogii Maestri, Anne-Carolyn Bird
Regia: Barlett Sher
Scene: Michael Yeargan
Costumi: Catherine Zuber
Orchestra: Metropolitan Opera House Orchestra
Direttore: Maurizio Benini
Maestro Coro: Donald Palumbo
Luci: Jennifer Tipton
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento
classica
Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.