Progressive avanti e indietro
Fred Frith e il suo Cosa Brava a Bologna per Angelica 2012
Recensione
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«Suoneremo a lungo; senza fermarci. Siete liberi di reagire». L’annuncio di Fred Frith, in apertura di concerto, non prelude a quello che ci si potrebbe aspettare – o si potrebbe temere, o sperare – a seconda dei gusti e dei “pregiudizi” di ascolto nei confronti del chitarrista/compositore inglese. Cosa Brava – che segna il giro di boa della stagione 2012 di Angelica, a Bologna, nel magnifico Teatro/chiesa San Leonardo – è lo spazio più recente dove lo sperimentatore Frith sfoga le sue voglie più “popular” (una interpretazione “angelica” dell’easy listening?). L’introduzione del concerto, affidata ad un ostinato di violino effettato su cui si innesta un tema di tastiera dal sapore arabeggiante, chiarisce l’orizzonte creativo di Cosa Brava. Poco spazio ai singoli (con lo stesso Frith ben lungi da ritagliarsi un ruolo solista), grande virtuosismo di gruppo messo alla prova da una scrittura complessa, soprattutto dal punto di vista ritmico e contrappuntistico. Siamo nei paraggi della complessa galassia del progressive rock inglese, di cui Frith fu protagonista con formazioni radicali come Henry Cow (e, in un secondo momento, Art Bears). Ma, se la freccia del progressive – come genere e come “concetto”– si suppone punti sempre, e a tutti i costi, verso l’avanti, Cosa Brava sembra piuttosto dialogare stilisticamente con quel passato musicale, finendo per assorbirne anche gli aspetti melodici - è il caso, ad esempio, dei momenti cantati, che rimandano più alla PFM che non agli Henry Cow – e “etnici”. È un dialogo perlopiù proficuo, che pecca solo in alcune scelte di suono (alcune distorsioni, la tastiera…) un po’ troppo fredde e digitali se rapportate all’esuberanza della scrittura, che tocca le sue vette nell’omaggio [i]bollywoodiano[/i] al compositore R.D. Burman.
Interpreti: Carla Kihlstedt: violino, voce; Zeena Parkins: fisarmonica, tastiere, voce; Fred Frith: chitarra elettrica, basso elettrico, voce; Shahzad Ismaily: basso elettrico, percussioni; Matthias Bossi: batteria, voce; The Norman Conquest: suono.
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