Il Senso dell'Unità

In scena a Palermo la nuova opera di Marco Tutino tratta dalla novella di Camillo Boito

Recensione
classica
Teatro Massimo Palermo
Marco Tutino
28 Gennaio 2011
È il frammento di un discorso amoroso senza età che contrappone due modi di concepire il sentimento interessato: l’avventuriero bello e infingardo versus la parvenu ambiziosa e insoddisfatta, sullo sfondo l’Italia dilaniata dal Risorgimento che cerca di darsi un volto unico e condiviso. “Senso”, novella di Camillo Boito portata alla notorietà dalla trasposizione cinematografica (1954) di Luchino Visconti, è l’omaggio che il compositore Marco Tutino e il Teatro Massimo di Palermo dedicano ai 150 anni dell’Unità d’Italia. I due atti (il primo è un lungo prologo) filano via lisci grazie alla forza drammaturgica della vicenda, resa con calcolata immediatezza dal libretto di Giuseppe Di Leva, e grazie alla poderosa macchina registica messa in moto da Hugo de Ana, che firma anche gli sfarzosi costumi e le scene - tutte incentrate su un gioco di specchi infinito quanto claustrofobico - nei quali Livia, la protagonista, si cerca di continuo. De Ana non fa sconti e chiede ai protagonisti quell’espressività carnale che il soggetto richiede: il cast, vocalmente eccellente nei protagonisti e molto buono nei comprimari, risponde con partecipato entusiasmo. In ossequio al melodramma storico Tutino rinuncia a qualunque “modernità” (l’organico dell’orchestra è insolitamente convenzionale), e si diverte a pescare a piene mani nella tradizione: cita “Il Trovatore”, trasfigura magistralmente l’Inno di Mameli, fa largo uso del recitativo drammatico e riesce nell’intento di unire un pubblico eterodosso che ha ascoltato Verdi, Puccini, Claus Ogerman e Alan Parson. E non è poco.

Note: fino al 30 gennaio

Interpreti: La contessa Livia Serpieri: Nicola Beller Carbone, Paoletta Marrocu. Il tenente Hans Büchner: Brandon Jovanovich, Luciano Mastro. Il conte Serpieri: Giorgio Surian, Paolo Battaglia. Il marchese Roberto Donà: Dalibor Jenis, Giuseppe Altomare. Il comandante Hauptmann: Giovanni Furlanetto. Giustina: Zuzana Marková. L’avvocato Gino / Un gondoliere / Una voce da fuori / Un messo / Il cocchiere / Un ufficiale: Emanuele D’Aguanno

Regia: Hugo de Ana

Scene: Hugo de Ana

Costumi: Hugo de Ana

Orchestra: Teatro Massimo di Palermo

Direttore: Pinchas Steinberg

Coro: Teatro Massimo di Palermo

Maestro Coro: Andrea Faidutti

Luci: Vinicio Cheli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar

classica

A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij

classica

A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale