Sconcerto tecnico
Penalizzata l'opera di Battistelli-Marcoaldi-Servillo al Piccolo Teatro Strehler
Recensione
classica
In questo breve spazio preferirei sorvolare sui problemi tecnici che, si sa, possono sempre capitare in una rappresentazione unica. Eppure è impossibile, alla luce di quanto successo alla voce di Toni Servillo – a quanto pare sparita dagli altoparlanti di sala dopo pochi minuti e ascoltata attraverso le sole spie di palco per la restante ora – fare una tara del valore di Sconcerto: in un’opera in cui la parola è così centrale, il lavoro sulla prosodia così fine, non poterli apprezzare è davvero svilente; si può intuire, ma non emozionarsi. Sconcerto merita emozione, nella misura in cui prova a riempire il vuoto di azione nello sconcerto italiano attuale andando dritto al cuore del problema. Il poema-libretto di Marcoaldi è semplicemente necessario, portatore di riflessioni che tutti vorremmo sentire anche dai ‘palcoscenici’ mediatici piegati invece a un bieco conformismo servile. L’interpretazione di Servillo è magistrale nella sua capacità di rivelare il profondo tormento umano attraverso una condotta asciutta e posata. La musica di Battistelli è funzionale nel senso più alto del termine: la difficile sfida di preservare i ritmi di un monologo ‘libero’ in una partitura assolutamente predeterminata forse non è vinta, ma è risolta con talento; ne risente però l’invenzione musicale in senso stretto, che non riesce a sfuggire a quel ruolo ancillare verso la parola, che la definizione ‘teatro di musica’ coniata dagli autori vorrebbe evitare. Ma il mio parere va preso con riserva, poiché è la musica a fare maggiormente le spese delle pessime condizioni tecniche: infestata da interferenze, finisce per diventare elemento di fastidio quando nei fortissimi seppellisce la voce ovattata di Servillo. Che peccato: Sconcerto merita di tornare sulle scene nel suo pieno potenziale.
Note: Fotografie di Marco Caselli e Paolo Manzo Suono: Daghi Rondanini
Interpreti: Toni Servillo; con la partecipazione di Peppe Servillo.
Regia: Toni Servillo
Costumi: Ortensia De Francesco
Orchestra: Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli
Direttore: Marco Lena
Luci: Pasquale Mari
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