Sconcerto tecnico

Penalizzata l'opera di Battistelli-Marcoaldi-Servillo al Piccolo Teatro Strehler

Recensione
classica
MITO Settembre Musica Milano
19 Settembre 2010
In questo breve spazio preferirei sorvolare sui problemi tecnici che, si sa, possono sempre capitare in una rappresentazione unica. Eppure è impossibile, alla luce di quanto successo alla voce di Toni Servillo – a quanto pare sparita dagli altoparlanti di sala dopo pochi minuti e ascoltata attraverso le sole spie di palco per la restante ora – fare una tara del valore di Sconcerto: in un’opera in cui la parola è così centrale, il lavoro sulla prosodia così fine, non poterli apprezzare è davvero svilente; si può intuire, ma non emozionarsi. Sconcerto merita emozione, nella misura in cui prova a riempire il vuoto di azione nello sconcerto italiano attuale andando dritto al cuore del problema. Il poema-libretto di Marcoaldi è semplicemente necessario, portatore di riflessioni che tutti vorremmo sentire anche dai ‘palcoscenici’ mediatici piegati invece a un bieco conformismo servile. L’interpretazione di Servillo è magistrale nella sua capacità di rivelare il profondo tormento umano attraverso una condotta asciutta e posata. La musica di Battistelli è funzionale nel senso più alto del termine: la difficile sfida di preservare i ritmi di un monologo ‘libero’ in una partitura assolutamente predeterminata forse non è vinta, ma è risolta con talento; ne risente però l’invenzione musicale in senso stretto, che non riesce a sfuggire a quel ruolo ancillare verso la parola, che la definizione ‘teatro di musica’ coniata dagli autori vorrebbe evitare. Ma il mio parere va preso con riserva, poiché è la musica a fare maggiormente le spese delle pessime condizioni tecniche: infestata da interferenze, finisce per diventare elemento di fastidio quando nei fortissimi seppellisce la voce ovattata di Servillo. Che peccato: Sconcerto merita di tornare sulle scene nel suo pieno potenziale.

Note: Fotografie di Marco Caselli e Paolo Manzo Suono: Daghi Rondanini

Interpreti: Toni Servillo; con la partecipazione di Peppe Servillo.

Regia: Toni Servillo

Costumi: Ortensia De Francesco

Orchestra: Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli

Direttore: Marco Lena

Luci: Pasquale Mari

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