L' avvolgente suono di Trifonov
Rovereto accoglie il vincitore del Terzo Premio al Concorso Chopin di Varsavia
Recensione
classica
La fortuna capitata alla Filarmonica di Rovereto (Trento) è quella di aver inserito nella stagione dei concerti un giovanissimo pianista russo, vincitore nel 2008 del Concorso Internazionale “Repubblica di San Marino”, e di essersi ritrovata in calendario il diafano diciannovenne sceso dal podio del Concorso Chopin di Varsavia solo un mese fa. Così la provincia vince la lotteria e offre al suo pubblico l’esibizione di Daniil Trifonov, solamente la terza in Italia (sesta data in assoluto) dopo la conquista in Polonia del terzo Premio, nonché del premio speciale per la migliore esecuzione delle Mazurke. Il programma della serata si presenta, ovviamente, tutto chopiniano. Trifonov è un pianista che non colpisce alla prima nota, ma si scopre piano piano, un pezzo dopo l’altro, tra morbidezze a filo di voce, sgranature a regola d’arte e grandi sonorità avvolgenti, mai (e sottolineo mai, in quasi due ore di concerto) dure. Nella Barcarola op. 60 la melodia incanta, così sussurrata lenta ed immobile da galleggiare nell’aria. Il tono cambia nelle Mazurke op. 56, lo sguardo passa dal cielo alla terra, dove pure un pedale volutamente indolente aggiunge significato. La Terza Sonata e la Polacca-Fantasia op. 61 convincono, tutto è al posto giusto senza per questo essere scontato, ma soprattutto emozionano. Suonare bene Chopin è la cosa più difficile in assoluto, e Trifonov riesce a cantare col pianoforte.
Interpreti: Daniil Trifonov
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