Nel nome di Maderna

Al Filarmonico di Verona una "giornata" per il compositore

Recensione
classica
Accademia Filarmonica di Verona
10 Ottobre 2009
La recente riesumazione del giovanile Concerto per pianoforte e orchestra di Maderna, la cui partitura era considerata dispersa sino a poco tempo fa, ha propiziato l’omaggio che sabato 10 ottobre ‘Verona Contemporanea’ e l’Accademia Filarmonica, nell’ultima tappa della sua rassegna sinfonica, hanno voluto rendere al compositore. Il concerto è stato preceduto da un’intensa giornata di studio, promossa da Fabio Zannoni e affidata alle cure di Mario Baroni e Rossana Dalmonte. I vari interventi, contrappuntati da due momenti musicali, hanno gettato nuova luce sul periodo di formazione e sull’evoluzione stilistica del compositore nel corso degli anni che precedono la sua svolta seriale. Il concerto si è aperto con Symphonies d’instruments à vent di Stravinskij, intimistica partitura ricca di echi della Sagra, ma di non frequente esecuzione. L’immediatezza comunicativa di ascendenza espressionistica del breve Concerto per pianoforte e orchestra (1941) di Maderna ha emozionato il pubblico al punto di richiederne un secondo ascolto. Dal bis del pezzo in avanti il veronese Carlo Miotto, alla guida dell’Orchestra della Fondazione Arena, è riuscito a trovare la coesione ideale fra il pianista Aldo Orvieto, con la sua appassionata esecuzione, e la compagine sinfonica, sino a offrire una pregevolissima lettura del conclusivo Quadrivium che dell’arte maderniana rappresenta un magnifico compendio. Alla complessa opera, in cui un’indomabile fantasia ritmica si coniuga con il rigore strutturalista, l’alea controllata e la tecnica dei gruppi, il direttore ha dedicato un’attenta analisi interpretativa, riuscendo così a cogliere la meticolosa calibratura di ogni elemento.

Interpreti: Aldo Orvieto

Orchestra: Orchestra della Fondazione Arena di Verona

Direttore: Carlo Miotto

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