Le ossessioni del sognatore Paul

A Francoforte grande successo per "Die tote Stadt", nonostante i limiti della regia

Klaus Florian Vogt (Paul) e Tatiana Pavlovskaya (Marietta / Marie nella proiezione). <br>Foto Barbara Aumüller
Klaus Florian Vogt (Paul) e Tatiana Pavlovskaya (Marietta / Marie nella proiezione).
Foto Barbara Aumüller
Recensione
classica
Oper Frankfurt Frankfurt
Erich Wolfgang Korngold
22 Novembre 2009
A giudicare dal considerevole numero di allestimenti di "Die tote Stadt" nei maggiori teatri d'opera europei negli ultimi dodici mesi, si direbbe che Korngold è oggetto di un'autentica rinascita, per ora limitata alla sua opera più nota. Ultima in ordine di tempo, è la produzione andata in scena con grande successo all'Opera di Francoforte. Di "Bruges la morte" di Georges Rodenbach, romanzo dai toni decadenti e mortiferi alla base del libretto, Korngold smaterializza il racconto e lo ricompone attraverso un elaboratissimo tessuto connettivo di suoni, di rimandi, di immagini, non di rado di forte suggestione. Anche nei momenti più oleografici del secondo quadro, la lente del compositore deforma la realtà nell'immaterialità del sogno (si veda la parentesi "lunare" dei comici nella seconda scena, nella quale si ascolta il celebre Tanzlied di Fritz il Pierrot) quando non nei tortuosi meandri della psiche. Più che di morte, "Die tote Stadt" racconta della rinascita del protagonista Paul, dal dolore assoluto della perdita al suo superamento attraverso il gesto violento dell'uccisione della reincarnazione della donna amata ("un sogno ha distrutto il mio sogno" chiosa Paul nel finale). Una tale ricchezza di spunti e complessità è banalizzata a racconto di un'ossessione necrofiliaca nello spettacolo firmato da Anselm Weber. La dimensione onirica si perde nella pesante materialità della scena di Katja Haß, appena alleggerita dalle videoproiezioni di Bibi Abel. Sul piano musicale le cose funzionano molto meglio, grazie alla formidabile prova della Frankfurter Museumorchester guidata da Sebastian Weigle, e alla notevole prova di Klaus Florian Vogt, il cui timbro vocale chiaro e quasi infantile serve al meglio la natura del sognatore Paul. All'altezza anche il resto del cast.

Note: Nuova produzione. Altre rappresentazioni: 26, 29 novembre, 5, 10, 13, 17, 20 dicembre 2009.

Interpreti: Klaus Florian Vogt (Paul), Tatiana Pavlovskaya (Marietta/L'apparizione di Marie), Michael Nagy (Frank/Fritz, il Pierrot), Hedwig Fassbender (Brigitta), Anna Ryberg (Juliette), Jenny Carlstedt (Lucienne), Julian Prégardien (Victorin/Gaston), Hans-Jürgen Lazar (Graf Albert), Alan Barnes (Gaston)

Regia: Anselm Weber

Scene: Katja Haß

Costumi: Bettina Walter

Coreografo: Alan Barnes

Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester

Direttore: Sebastian Weigle

Coro: Chor und Kinderchor der Oper Frankfurt

Maestro Coro: Matthias Köhler e Michael Clark

Luci: Frank Keller (video di Bibi Abel)

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