Il ratto dallo yacht

Michieletto attualizza il Singspiel mozartiano, ottenendo scarsi consensi dal pubblico

Recensione
classica
Teatro San Carlo Napoli
Wolfgang Amadeus Mozart
18 Aprile 2009
Sul suo lussuoso yacht un gangster è in vacanza, circondato da procaci e ancheggianti simil-veline poco vestite; lo insegue su un gommone un giovane che, cercando di superare la sorveglianza arcigna del poco raccomandabile guardaspalle, vuol recuperare la sua bella, finita chissà come tra le grinfie del malvivente. Non è la trama di un film holliwoodiano di cassetta, ma il "Ratto dal serraglio”, nella versione firmata da Damiano Michieletto. Il giovane e già osannato regista, privo di timori reverenziali, si diverte ad attualizzare l’opera di Mozart, calandola in una dimensione realistica, volutamente volgare e dissacrante. Il prodotto viene realizzato accuratamente, con trovate sceniche di sicuro effetto per il pubblico dei neofiti, e con una recitazione persuasiva che ha un indubbio punto di forza nella parte di Selim, affidata a una celebrità della scena tedesca come Peter Simonischek. Peccato però che l’attinenza con la partitura mozartiana sia ridotta ai minimi termini: del “colore” orientale” non c’è più traccia; la dimensione favolosa dell’opera, con tutto il suo carico di sogni, di gioco e di malinconia, va a farsi benedire; anche il testo, malgrado i ritocchi apportati, non di rado risulta incongruente rispetto a quanto vediamo. Il pubblico della prima reagisce piuttosto male e alla fine il regista si prende una sostanziosa dose di fischi. Viene invece affettuosamente festeggiato Tate, responsabile di una lettura equilibrata e multicolore, e con lui i cantanti: soprattutto l’esperto Kristinn Sigmundssen nella parte di Osmin, Aleksandra Kurzak, che incarna Blondie con ottima presenza vocale e scenica, Jane Archibald che, nonostante una tracheite, è almeno fino al 2° atto convincente nel ruolo di Konstanze (dopo resta in scena ma “doppiata” da Valeria Esposito).

Note: Jane Archibald, per problemi di salute, canta fino alla fine del secondo atto. In seguito continua a recitare ma nei pezzi vocali la sua parte viene sostenuta fuori scena da Valeria Esposito

Interpreti: Konstanze, Jane Archibald Belmonte, Yi Jie Shi Blonde, Alexandra Kurzak Pedrillo, Wolfgang Ablinger-Speerhacke Osmin, Kristin Sigmundsson Selim, Peter Simonischek

Regia: Damiano Michieletto

Scene: Paolo Fantin

Costumi: Silvia Aimonimo

Direttore: Jeffrey Tate

Luci: Alessandro Carletti

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