Sulle tenui note del preludio (splendidamente disegnate dagli archi della Staatskapelle) un Wagner-marionetta si muove sulla scena vuota sovrastata da un bianco sipario circolare che definisce lo spazio della favola. È il linguaggio che Herheim, con la complicità della scenografa Heike Scheele e della costumista Gesine Völlm, sceglie per il suo racconto, tradizionale come quello bidimensionale delle figurine Liebig. Moderno però è lo straniamento di personaggi che giocano con i loro doppi/marionetta e dei corpi con le nervature del legno sotto i costumi. Un racconto che si svolge attraverso una riuscita sovrapposizione di piani narrativi (tipica di Herheim) di esuberante inventiva teatrale e perizia nel movimento delle masse e nel lavoro sui singoli personaggi. Vogt è fin nell'esile vocalità un Lohengrin senza macchia (e senza spessore), Röschmann è un'Elsa perfetta anche nei dubbi e nella sconfitta, Schuster come Ortrud gigioneggia non poco mentre l'elegante Grochowski è un fin troppo misurato Telramund. Youn e Brück completano con onore il cast. Fomidabile la prestazione del coro della Staatsoper, istruito da Eberhard Friedrich, così come quella Staatskapelle. E infine il trionfatore, Daniel Barenboim, che imprime al suo Lohengrin i tempi spediti per un racconto avvincente e generosissimo di colori.
Baremboin trionfatore anche nelle sue vesti di maestro scaligero per i due concerti (esauriti) dei complessi della Scala in trasferta alla Philharmonie di Berlino. Aperta da un omaggio alle vittime del sisma abruzzese, l'esecuzione della Messa di requiem di Verdi è stata salutata da ovazioni e oltre dieci minuti di applausi. Grande entusiasmo anche per la tecnica di Lang Lang al servizio del Secondo concerto di Bartók e la scintillante esecuzione della Sinfonia fantastica di Berlioz, prima dell'imprescindibile bis verdiano, la sinfonia de "La forza del destino".
Interpreti: René Pape (Heinrich der Vogler), Burkhard Fritz (Lohengrin), Dorothea Röschmann (Elsa von Brabant), Gerd Grochowski (Friedrich von Telramund),
Michaela Schuster (Ortrud, seine Gemahlin), Arttu Kataja (Der Heerrufer des Königs)
Regia: Stefan Herheim
Scene: Heike Scheele
Costumi: Gesine Völlm
Orchestra: Staatskapelle Berlin
Direttore: Daniel Barenboim
Coro: Staatsopernchor
Maestro Coro: Eberhard Friedrich
Luci: Olaf Freese