Haydn e la realtà del lavoro contemporaneo

Le difficoltà attuali del mondo del lavoro attraverso un simpatico allestimento haydniano

foto Christian Husar
foto Christian Husar
Recensione
classica
Kammeroper Vienna
Franz Joseph Haydn
19 Febbraio 2009
Le pescatrici di Haydn – qui nel completamento di H. C. Robbins Landon e Karl Heinz Füssl – è un’opera che viene raramente allestita, anche perché gran parte della partitura è andata persa nel 1779 durante un incendio che ha distrutto il teatro di Esterháza, struttura per cui l’opera era stata scritta. Questa produzione ha ambientato le vicende di un’orfana pescatrice riconosciuta come figlia di un principe, e delle sue rivali e dei loro amanti, nel mondo reale e contemporaneo del lavoro, come hanno anche esplicitato le immagini tratte da programmi televisivi internazionali che durante l’ouverture hanno accompagnato la musica: in una situazione di crescente degrado ambientale, crisi economica e preoccupante aumento della disoccupazione, i piccoli pescatori italiani non riescono più a sostenersi attraverso il proprio lavoro. A questa “prima della prima” il pubblico è solo giovanissimo, o quasi: scolaresche delle classi medie e superiori. L’atmosfera è piacevole e disonvolta, riportando a un’idea originaria – oggi originale – di teatro, quando schiamazzi e pause merenda non erano fuori luogo e si acclamavano con stupore gli effetti sensazionali. Le scelte musicali di questa produzione, invece, ci sono sembrate più rivolte alla ricerca di una pacatezza e un astratto ideale di equilibrio classico. Ne è risultato un Haydn non sempre avvincente, con poco brio e senza accenti imprevisti. La regia ha saputo sfruttare un ottimo casti di giovani cantanti e le peculiarità di un piccolo teatro come la Kammeroper e, in bilico tra astrazione e attualizzazione, ha dispiegato un universo drammatico costruito sull'efficace convivenza di critica sociale e comicità.

Interpreti: Alfred Werner, Anna Pierard, Sebastian Huppmann, Jennifer Davison, Auxiliadora Toledano, Leif Aruhn-Solén, José Aparicio

Regia: Peter Pawlik

Scene: Maria Pavlova

Costumi: Maria Pavlova

Orchestra: Orchestra della Wiener Kammeroper

Direttore: Daniel Hoyem-Cavazza

Luci: Norbert Chmel

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