Anna tra i bambini
Torna a Torino la cantata scenica di Enrico Ferrando ispirata al diario di Anna Frank
Recensione
classica
Torna al Piccolo Regio di Torino, in coincidenza con il Giorno della Memoria, la cantata scenica "Anna, o il percorso della memoria", di Enrico Maria Ferrando su libretto di Marco Ravasini, liberamente ispirata al diario di Anna Frank. Siamo all'inizio degli anni Sessanta, la casa-museo in cui Anna è vissuta è aperta da poco al pubblico. Tra le stanze piccole, buie, ingombre di oggetti si aggira una misteriosa Guida che accoglie i giovani visitatori e li invita al silenzio, perché possano cogliere le voci del passato e ripercorrere con esse le tappe del lento avviarsi verso l'abisso di Anna e della sua famiglia allargata. Solo alla fine si scoprirà che l'uomo altri non è che il padre di Anna, unico sopravvissuto ai campi di sterminio.
Nella sua intollerabile crudezza, che continua a colpire come un pugno in faccia, la storia di Anna Frank come è noto non riesce mai a essere triste: perché lei è una ragazzina che sboccia alla vita, che si innamora, che non riesce a disperarsi e che solo negli ultimi giorni intuisce la portata della devastazione in atto. La musica di Ferrando interpreta con finezza questo apparente paradosso, creando un amalgama sonoro dominato dalla voce dei fiati (clarinetto e il concertino degli ottoni) e illuminato dai tocchi penetranti delle percussioni e del vibrafono, mentre il violino ripropone qua e là echi di canti perduti, quasi voce vivente del ricordo – un ricordo su cui non può e non deve depositarsi la polvere del tempo. Perché, come afferma Otto Frank al momento di consegnare definitivamente la sua storia nelle mani di una nuova generazione, cui spetterà il compito di tener viva la memoria, «Leggere è doveroso, vedere obbligatorio… Ma ripercorrere è la cosa in assoluto più importante».
All'attonito padre-custode impersonato da Antonio Sarasso (voce recitante) e all'ensemble cameristico formato dagli allievi del Conservatorio diretto da Carlo Bertola si uniscono alcuni ragazzi solisti e il coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio "Giuseppe Verdi" guidato da Claudio Fenoglio, cui è affidata la parte musicale principale. I pensieri, le reazioni, i commenti dei bambini sono alla fine la strada più diretta per arrivare al cuore della tragedia, pur senza – così come insegnava Primo Levi – pretendere di comprenderla. Spettacoli per le scolaresche le mattine del 27 (anche il pomeriggio), 28 e 29 gennaio.
Interpreti: Antonio Sarasso (voce recitante)
Orchestra: Allievi del Conservatorio
Direttore: Carlo Bertola
Coro: Coro delle Voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio
Maestro Coro: Claudio Fenoglio
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