Nel segno del padre

Nonostante lo sciopero degli orchestrali "I masnadieri" vanno in scena all'Oper Frankfurt

I lavoratori dell'orchestra in sciopero (foto Oeser/Frankfurter Rundschau)
I lavoratori dell'orchestra in sciopero (foto Oeser/Frankfurter Rundschau)
Recensione
classica
Oper Frankfurt Frankfurt am Main (Francoforte sul Meno)
30 Novembre 2008
I venti della crisi economica cominciano a far salire la tensione e le orchestre tedesche scendono in sciopero per difendere lo stipendio e perché la Germania resti il paese della musica e della cultura. E così come a Stoccarda per l'«Onegin», anche a Francoforte si opta per l'accompagnamento al pianoforte per salvare la prima dell'opera verdiana, finora mai eseguita in questa città. Il pubblico comunque c'è sebbene mostri qualche segno di nervosismo a causa dell'incertezza che fa ritardare di una quindicina di minuti l'inizio. Benché monco di una componente essenziale che priva l'opera dei corruschi colori orchestrali concepiti dal giovane Verdi per un'opera affatto disprezzabile anche se drammaturgicamente sbilanciata, lo spettacolo soffre fino ad un certo punto. Ne beneficia l'intelligente regia di von Peter, il cui occhio è rivolto più a Schiller che a Maffei, del quale disseziona il testo e lo ricompone in una successione di scene che accentua la presa drammatica e aiuta il suo progetto drammaturgico centrato sull'idea della perdita del padre e sui parallelismi esistenziali dei fratelli Francesco e Carlo. Evitati schematismi e ingenuità del libretto, von Benedikt però non resiste alle sirene modaiole del trash e a qualche facile banalità, che gli costa il severo giudizio del publico. La stoffa del professionista comunque c'è. Quanto agli interpreti, sospeso il giudizio sul direttore Hamar, la Mykytenko supera a pieni voti le asperità del ruolo di Amalia. Ottime anche le prove di Kim e Holland, mentre un po' opaco è parso Baldvinsson. Festeggiati dal pubblico come autentici salvatori della serata i due bravi pianisti Felice Venanzoni e Karsten Januschke, che hanno fatto del loro meglio (soprattutto il primo) per far dimenticare l'assenza dell'orchestra.

Note: A causa di uno sciopero dell'orchestra l'opera è stata eseguita con il solo accompagnamento del pianoforte

Interpreti: Olga Mykytenko (Amalia), Magnus Baldvinsson (Massimiliano/Moser), Alfred Kim (Carlo), Ashley Holland (Francesco), Michael McCown (Arminio), Hans-Jürgen Lazar (Rolla)

Regia: Benedikt von Peter

Scene: Annette Kurz

Costumi: Ursula Renzenbrink

Direttore: Zsolt Hamar

Coro: Chor del Oper Frankfurt

Maestro Coro: Matthias Köhler

Luci: Olaf Winter

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