Se Bach fa rima con Brahms
John Eliot Gardiner ad Anima Mundi di Pisa per Brahms e per Bach
Recensione
classica
Al festival Anima Mundi di Pisa, di cui è direttore artistico, John Eliot Gardiner si è presentato venerdì a capo dell’Orchestre Révolutionnaire et Romantique per la Terza e la Quarta di Brahms, la sera dopo con i suoi English Baroque Soloist per i Brandeburghesi bachiani. Ma sua, com’è ben noto, è anche l’orchestra sinfonica, in sostanza un’estensione del complesso cameristico, con gli stessi musicisti che passano dagli strumenti e dalla musica antica all’Ottocento serbando la perspicuità e l’eleganza di sempre. Chi teme che queste escursioni in avanti praticate dai grandi direttori filologi debbano tradursi in ritegno, reticenza espressiva, insufficienza di abbandono e di respiro, avrà avuto motivo di ricredersi dopo una Quarta appassionante, dallo slancio esecutivo generosissimo culminante nella grande Passacaglia finale, mentre forse nella Terza talvolta erano proprio certe ombre brahmsiane a perdersi nella naturale luminosità del suono di Gardiner. Ma anche nell’acustica infelice della cattedrale di Pisa si intuiva una cura d’intrecci, una messa a fuoco di situazioni musicali di prim’ordine, e la consueta bellezza e delicata varietà di accenti, la danza immateriale e fantasiosa che è un po’ il suggello di Gardiner. L’abbiamo ritrovato la sera dopo, nei Brandeburghesi, in due sessioni pomeridiane in forma cameristica, o a parti reali senz’altro, senza direttore (vogliamo citare almeno Matthew Halls nelle vaste e scroscianti cadenze del clavicembalo del Quinto), e poi a sera in Cattedrale con Gardiner che dirigeva il Secondo e, per ultimo, uno straordinario Primo, solitamente il più imparruccato dei Brandeburghesi, ma stavolta sgargiante di corni e più che mai seducentemente danzante nel Minuetto conclusivo.
Orchestra: Orchestre Révolutionnaire et Romantique, English Barique Soloist
Direttore: Sir John Eliot Gardiner
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