Al Festival MiTo Settembre Musica anche squisitezze e rarità, come l'occasione di ascoltare per intero il "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare con le musiche di scena di Felix Mendelssohn-Bartholdy, eseguite la prima volta nel 1843 e da allora riprese più spesso come suite da concerto. In questo piccolo elegante dramma confezionato su misura per la corte di Federico Guglielmo di Prussia, alla famosa Ouverture scritta quando aveva diciassette anni il compositore aggiunge alcuni melologhi, danze, notturni e brani per soli coro e orchestra. Potrebbe sembrare un'integrazione difficile, ma nel caso abbastanza unico di questo genio coerente, la freschezza dell'ispirazione si mantiene tale e quale a dispetto del passare degli anni: la partitura che ne scaturisce è assai interessante per levità, trasparenza e raffinatezza, con un tocco di ironia a volte soprendente. Gianandrea Noseda sul podio dell'Orchestra del Teatro Regio ne dà una lettura appassionata e vibrante; impeccabili tutti i musicisti, dagli strumentisti al coro preparato da Claudio Marino Moretti alle due soliste dell'Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala, il soprano Nino Machaidze e il mezzo Ketevan Kemoklidze. Il testo tradotto da Luca Fontana è orchestrato con semplici e funzionali idee registiche da Walter Le Moli, che si vale in questa occasione della compagnia degli Attori Permanenti dello Stabile di Torino. Come a ricordare che anche ridotto all'osso, senza scene né costumi né senza profondità di campo (la gran parte del palcoscenico è occupata dall'orchestra), Shakespeare è una pura forza teatrale capace di far commuovere, riflettere, e tante volte ridere di cuore.
Interpreti: Direzione teatrale di Walter Le Moli
Attori del Teatro Stabile di Torino
Solisti dell'Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala
Orchestra: Orchestra del Teatro Regio di Torino
Direttore: Gianandrea Noseda
Coro: Coro del Teatro Regio di Torino