Chiedi chi erano i Fab Four
La nuova sfida di Katia Labèque è un tuffo nel mondo sconfinato dei Beatles, un mondo fatto di ribellione e di pacifismo, di esotismo e psichedelia, fatto anche di musica, ma soprattutto di mito.
Recensione
classica
La nuova sfida di Katia Labèque è un tuffo nel mondo sconfinato dei Beatles, un mondo fatto di ribellione e di pacifismo, di esotismo e psichedelia, fatto anche di musica, ma soprattutto di mito. La Labèque non corre rischi e libera i quattro di Liverpool dall'ingombrante mito dei Fab Four, per riprendere le trame musicali di Lennon e McCartney, quelle stesse trame che – nascoste dagli articolati arrangiamenti di David Chalmin, Giovanni Sollima e Nicola Tescari – costituiscono l'asse portante dello spettacolo Across the Universe of Languages. Avventura complessa, che chiama in causa un ventaglio variegato di problematiche importanti che, forse, non trovano sempre soluzione. L'uso del pastiche linguistico (si ascoltano le canzoni dei Beatles rivestite di sintesi elettroniche o ritmi funky, di atmosfere post-rock o r&b), in cui tuttavia manca quella carica sperimentale che ha fatto della commistione di linguaggi uno dei tratti distintivi dell'estetica postmoderna. E sempre in termini di commistioni – questa volta non di linguaggi, ma di mezzi espressivi –, ci si chiede quale sia in un'epoca di sovraesposizione alle immagini lo scopo di uno spettacolo multimediale: i video di Fabio Massimo Iaquone, che accompagnano la performance, non si spingono fino al coinvolgimento sensoriale "totale" dello spettatore. E poi la questione più aperta: come "raccontare" la rivoluzione dei Beatles, senza osare, senza rischiare? Katia Labèque, dall'alto della sua sconfinata frequentazione con classici di ogni genere, ha scelto due compositori, ormai classici anch'essi, come Lennon e McCartney: il pericolo, però, rimane quello che Across the Universe of Languages appaia più come una rivisitazione di quadri beatlesiani, piuttosto che un viaggio alla ricerca del segreto della loro grandezza.
Interpreti: KATIA LABÈQUE pianoforte / rhodes; CLAUDIO BOHORQUEZvioloncello; DAVID CHALMIN chitarra elettrica; MASSIMO PUPILLO basso; MARQUE GILMORE percussioni; NICOLA TESCARI tastiere / elettronica; FABIO RECCHIA elettronica; special guests: MEG voce; NADEAH voce; FABIO MASSIMO IAQUONE regia video
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