Sbatti il mostro lontano dall'orchestra

"La madre del mostro", novità '07 della Settimana Musicale Senese, libretto di Michele Serra e musica di Fabio Vacchi, nonostante il pregio dei singoli elementi dell'opera ha dimostrato ancora una certa irresoluzione drammaturgica nell'opera in sé (ondivaga tra grottesco, parodia, registri lirico-tragici, senza mai centrare un vero registro 'comico') sia nella sua realizzazione acustico-spaziale, penalizzante le pur brave voci. Successo comunque.

Recensione
classica
Settimana Musicale Senese Siena
Fabio Vacchi
08 Luglio 2007
Scena a scatola ottica di scorcio, inquadrata da cornice in cui s'ammassano disegnati rottami tecnologici, atmosfera fredda da design razionale e scarno, un divano che rovesciato sembrerà una porta calcistica, una parete di fondo incisa da barre orizzontali, come segnali digitali mal decodificati: a modulare l'ambiente solo le combinazioni di luci, e la presenza di quattro personaggi, tra i quali l'eponimo (la madre di un paradossale e sacrificale ultrà calcistico, che s'esprime in versi aulico-risorgimental-fascisti e mescola nei suoi striscioni croce celtica e il Che...) è l'unico a trascolorare umanamente, entro i tipi materni (borghese, protettiva, dolorosa etc.). Gli altri due, un padre anestetizzato a vere passioni e un antennista mercuriale e grottesco, sono personaggi-sagoma che mutano solo per diversa parodia musicale o contesto narrativo, come non muta la funzione di un coro tragico non per la sua partecipazione, ma per la sua indifferenza al dramma. Il testo di Serra non manca di graffio, ma cerca anche un lirismo che non si saprebbe dire quanto autentico o parodico, assomigliando spesso più a una rivista satirica che a un libretto (tragi-)comico; la musica di Vacchi - sempre magistrale nella scrittura, soprattutto in certe metamorfosi graduali e nella com-posizione di superfici e gesti strumentali - ingrana la drammaturgia solo col passare delle scene, quando va centrando appunto un grottesco lirico-tragico continuo ma articolato: prima, si disperde in spunti privi di seguito che mettono a nudo una drammaturgia ancora irrisolta. Come irrisolto e squilibrato è rimasto lo spazio acustico - nonostante la puntigliosa prova di cantanti e orchestra diretti da Claire Gibault - per l'eccessiva distanza tra palco e orchestra spesso sovrastante. Successo comunque.

Note: FABIO VACCHI LA MADRE DEL MOSTRO Opera in otto scene su testo di Michele Serra Casa Editrice BMG Ricordi, Milano Prima esecuzione assoluta (opera commissionata dall'Accademia Musicale Chigiana) Orchestra della Toscana Claire Gibault direttore Denis Krief regia, scene, costumi e luci Interventi corali registrati da Arìon Choir del Collegio Ghislieri di Pavia Giulio Prandi maestro del coro Gabriella Sborgi (Maria, la madre) mezzosoprano / Danilo Formaggia (Gianluigi, il padre) tenore / Bruno Taddia (l'Antennista) baritono / Guido Loconsolo (Niccolò, il figlio ovvero il mostro) basso Studio Barzan (Milano) live electronics Ombretta Iardino assistente alle scene Marco Nateri assistente ai costumi In collaborazione con l'Orchestra della Toscana Replica: lunedì 9 luglio, ore 21.15

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