L'Orfeo "cremonese"... Oh, amato Orfeo!

Il Festival di Cremona Claudio Monteverdi ha inaugurato il cartellone 2007 con l'Orfeo. Molte le attese per il nuovo allestimento del Ponchielli. L'unico, in Italia, in questo anno di celebrazioni.

Recensione
classica
Festival Monteverdi Cremona
Claudio Monteverdi
12 Maggio 2007
È l'Orfeo "cremonese"- molto atteso ed applaudito! - segnato dal debutto nel teatro monteverdiano del giovane Cigni che, firmando questo nuovo allestimento per il Ponchielli, ha voluto dimostrare familiarità e passione per il teatro barocco. Fogliami di freschezza bucolica e passerelle di legno son le scene. Una piattaforma, sospesa a mezz'aria, segna il confine tra il mondo terreno e quello degli Inferi e tra il mondo terreno e quello celeste. Tessuti preziosi per importanti costumi: pizzi e merletti per la virginea Euridice (nonché bella Musica!). Decisamente regali quelli di Plutone e Proserpina vestita di un rosso melagrana. Orfeo, invece, delude un po' con il suo bermuda color blue "jeans". Nota piacevolmente stravagante, e dal sapore orientale, è invece Speranza che, nella discesa agli Inferi offre riparo ad Orfeo sotto un ombrellino verde di carta di riso (qui, ahimè!, il clima è umido e piovoso). Il cast vocale convince e Orfeo (il giovane Vittorio Prato) nell'impegnativo atto III addirittura avvince. Delicata dolce e limpida Euridice/Musica (Céline Scheen); densa di pathos Silvia la Messaggera/Speranza (José Maria Lo Monaco); possente e imperioso Plutone. Piace anche Proserpina/Ninfa (Gabriella Sborgi), il Caronte (Parodi) e la vocalità barocca dell'Apollo di Luca Dordolo. L'Orfeo è amato e si sente. Marcon ha regalato sapienza musicale e profonda conoscenza della partitura monteverdiana. Il nutrito organico dell'Orchestra Barocca di Venezia funziona e ancora una volta il Coro di Antonio Greco ha dato prova di maturata esperienza. Peccato non vedere i balli del I atto (a dire il vero, rigidamente accennati dalle Ninfe). Rinunciando alla Moresca finale si è privato lo spettacolo dell'elemento festoso e favolistico. Quel pizzico in più che fa tanto happy-end!

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