L'umanità del Simone

Con quasi dieci minuti di applausi, il pubblico festeggia il debutto del nuovo "Simon Boccanegra" all'Oper Frankfurt. Il direttore Paolo Carignani porta al successo una compagnia di canto, su cui domina il Simnone di Željko Lucic. Molto efficaci la lettura asciutta del regista Christof Loy e la bella scena di Johannes Leiacker, che evoca ambienti marittimi.

Recensione
classica
Oper Frankfurt Frankfurt am Main (Francoforte sul Meno)
Giuseppe Verdi
20 Maggio 2007
A sfogliare il programma di sala ricco di simboli cristiani e ripensando a Loy e alla sua lettura religiosa del "Simon Boccanegra", ci si sarebbe potuti aspettare una messa in scena fortemente simbolica e intellettualistica dell'opera verdiana. Invece, a parte un innocuo "Ingemisco" fuori scena che segna il passaggio fra prologo e primo atto, Christof Loy costruisce uno spettacolo fortemente "umano". Il suo "Boccanegra" è privo di simboli, quasi spoglio, ma di grande forza espressiva, a cominciare dall'apertura di forte impatto con solisti, coro e comparse in scena, a fissare il pubblico per cinque minuti in silenzio, quasi a voler stabilire un ponte, un legame ideale con lo spettatore. Nella bella scena di Johannes Leiacker - che evoca ambienti marittimi, con i suoi fondali che si avvolgono come vele, le tavole di legno della scena che richiamano un ponte, e scalette e poggi metallici - Loy sviluppa le sue tipiche geometrie di affetti e costruisce un dramma vero, pienamente credibile, con ammirevole economia di mezzi. Musicalmente il risultato è di quelli importanti. Assecondato da un'orchestra in stato di grazia, Paolo Carignani offre una lettura appassionata e appassionante. Lavora sul colore e sulle dinamiche, impone strette rapinose e teatralissime, canta quando deve. Un risultato che ottiene anche grazie ad una compagine di canto che, se non spicca per grandi personalità, funziona perfettamente nell'insieme. Eccezione è Željko Lucic: la bellezza del timbro, il fraseggio nobile, la varietà di accenti e l'intima adesione al ruolo ne fanno non soltanto il protagonista assoluto della serata ma anche un baritono verdiano autentico. Infine, un elogio al coro, magnifico, preparato da Alessandro Zuppardo. Una serata felice, salutata da quasi dieci minuti di applausi.

Interpreti: Simon Boccanegra: Zeljko Lucic; Jacopo Fiesco: Bálint Szabó; Paolo Albiani: Johannes Martin Kränzle; Amelia Grimaldi: Annalisa Raspagliosi; Gabriele Adorno: Paul Charles Clarke; Pietro: Pavel Smirnov

Regia: Christof Loy

Scene: Johannes Leiacker

Costumi: Bettina Walter

Orchestra: Frankfurter Museumorchester

Direttore: Paolo Carignani

Coro: Coro dell'Oper Frankfurt

Maestro Coro: Alessandro Zuppardo

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