La prima cosa che appare evidente in questa produzione di Agrippina è che il regista David McVicar non crede nella viabilità drammatica dell'opera handeliana. Così, una trama flebile ed una struttura musicale improbabile devono essere giustificate, arricchite, adattate, condite per il publico moderno. L'ansia del da capo colpisce ancora, accompagnata da una noia per la coloratura, non vista come mezzo espressivo ma come un vezzo stilistico demodè che deve essere sopportato, anestetizzato se possibile. Ogni scena diventa un numero a sè stante con una diversa trovata da cabaret, in un arco narrativo che perde qualsiasi impatto drammatico diventando una parodia di se stesso. Inutile scendere nei particolari di una regia che fa più riferimento a Benny Hill che a Metastasio. Purtroppo, nell'ormai diseguale equilibrio tra il potere della regia e quello della musica, la direzione di Daniel Reuss segue i dettami della messa in scena piuttosto che quelli della partitura, con scelte di tempo a dir poco discutibili, e poca attenzione al colore orchestrale, adeguandosi ad una lettura superficiale e completamente ignara della retorica e dell'estetica alle basi della forza drammatica del teatro di Handel. Il cast non è aiutato in questa situazione, e nonostante l'Agrippina di Sarah Connollly e il Nerone di Christine Rice siano a loro agio nel repertorio, la posizione secondaria che l'arte vocale ha nella concezione della produzione limita le loro esecuzioni. Il ruolo di Ottone, scritto per il contralto Francesca Vannini-Boschi, è affidato seconda una moda ormai diffusa ma totalmente ingiustificata al giovane controtenore Reno Troilus, che non ha nè l'estensione ne la presenza vocale necessaria per il compito. Agrippina sarà anche un lavoro poco eseguito, ma Handel merita di meglio.
Interpreti: Agrippina: Sarah Connolly
Poppea: Lucy Crowe
Nerone: Christine Rice
Narcissus: Stephen Wallace
Otho: Reno Troilus
Claudius: Brindley Sherratt
Pallas: Henry Waddington
Lesbo: Richard Suart
Regia: David McVicar
Scene: John McFarlane; Lighting Designer: Paule Constable
Coreografo: Andrew George
Direttore: Daniel Reuss