Come Mozart non sempre funzioni.
L'ennesima produzione alternativa dell'anno mozartiano; l'ennesimo fiasco! Questa volta si tratta del Ratto dal Serraglio in una lettura "a la turca". Ovvero: cosa sarebbe successo se Mozart fosse vissuto a Istambul? Cosa avrebbe composto? La storia, lo sappiamo, non si fa sui se, ma sicuramente una "cosa" come questa ascoltata, non l'avrebbe né composta, né immaginata.
Recensione
classica
"Vienna non deve diventare Istambul", uno slogan che da anni viene ripetuto in tutte le salse dai politici degli schieramenti della destra populistica austriaca in riferimento all'immigrazione locale, diviene il punto di partenza per una confusa produzione di teatro musicale ispirata al Ratto dal serraglio mozartiano: è un allestimento che, come molti altri "prodotti culturali" dell'anno in corso, si legittima per via delle celebrazioni, e soprattutto dei finanziamenti, dell'anno mozartiano.
"Vienna deve diventare Istambul": cosa sarebbe successo se Mozart fosse vissuto nella città turca? Ed ecco che l'assetto dell'opera mozartiana viene ribaltato, con un arrangiamento per orchestra classica turca (kanun, ud, kemence, clarinetto e pianoforte) e uno scambio dei ruoli che vede le figure occidentali del Ratto cantante da interpreti turchi (in turco) e viceversa (in tedesco). Quello che nel programma ci viene presentato come un gioco con i cliscèe e un invito al dialogo delle culture, si rivela essere una macedonia di luoghi comuni dell'estetica postmoderna, rivisitata in chiave multimediale con l'ausilio dell'oramai omnipresente medium proiezione.
Il Mozart alla base più che "estraniato" risulta di troppo, tra intermezzi di chanson turca, rap e chi più ne ha più ne metta. In tutto ciò mancano sia un vero e proprio intento "estetico" che un chiaro ed efficace statement politico. Peccato, perché il cast dei cantanti e dei musicisti in un altro contesto avrebbe fatto un'ottima figura.
Rimaniamo con la speranza che non sia questo il teatro del futuro: ancora non si è affermato e già non lo si sopporta più!
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