Beth Gibbons ammalia, Rodrigo Leao no.

Il concerto ha lasciato un po' l'amaro in bocca, questo sia chiaro sin da principio. Nello splendido ed esauritissimo Piccolo Teatro Studio di Milano, il sesto spettacolo di Eurotribu 2006 - venduto correttamente come Rodrigo Leao (il compositore portoghese fondatore dei Madredeus) featuring Beth Gibbons (la storica cantante dei Portishead) – è stato appannaggio quasi esclusivo del primo, che accompagnato da una band discreta ma nulla più (eccezion fatta per fisarmonicista e violinista, davvero ottime) ha regalato un'ora abbondante di world music molto, forse troppo facile. Non si discute la qualità generale della musica proposta, quanto il progetto in sé: è l'idea di portare in giro canzoni di chiara matrice iberica (nel ritmo e nei colori) contaminati da arrangiamenti tipici della scrittura cinematografica ad apparire datata. Metà concerto è passato via veloce, tra brani strumentali e canzoni, con gli occhi che cercano oltre le quinte – senza trovarlo – uno schermo da guardare. Poi arriva lei, con la frangia a coprirsi il viso e in mano un bicchiere di plastica. Rodrigo la sta presentando e lei sbaglia completamente il tempo d'ingresso. Ride, forse un po' imbarazzata, e viene accolta da un'ovazione. Chiude gli occhi e canta. E improvvisamente una band discreta diventa un'ottima band, gli occhi non cercano più nulla perché sono incollati su quelli chiusi di Beth. Il tempo di due canzoni e la magia svanisce. Riprende il concerto di prima, identico a prima, come se ci fossimo improvvisamente risvegliati da un sogno. Nei bis Beth Gibbons ci regala "Tom the model", brano contenuto nello splendido album "Out of Season", ma è chiaro a tutti che non è abbastanza.

Interpreti: Rodrigo Leao & Beth Gibbons (Portogallo e UK)