Manon profuma di cinema

Una Manon tradizionalissima, ma vivace e teatralmente ben congegnata, firmata dall'attore francese Jean Reno, con un cast di buon livello e la direzione energica di Evelino Pidò.

Recensione
classica
Teatro Regio Torino
Giacomo Puccini
17 Gennaio 2006
Jean Reno, attore protagonista di tanti scapestrati film francesi e hollywoodiani, si rivela un regista d'opera assai tradizionale, ma dalle idee chiare e suggestive. Affiancato dall'esperto Didier Flamand, che ha curato anche le splendide luci, ha dato vita per questa "Manon Lescaut" a uno spettacolo lussuoso in quattro quadri che sono quasi inquadrature cinematografiche. Lo spazio scenico, conchiuso in fondo da due piani degradanti, si presta alla costruzione di prospettive e movimenti dotati di grande naturalezza. La scelta si rivela felice nel conferire unità all'azione, pur nella varietà di ambienti e di atmosfere: dall'osteria di Amiens con la sua fauna equivoca e vivace, allo sfarzo del "gineceo" in casa di Geronte che strappa un mormorio al pubblico ad apertura di sipario, alla livida Le Havre che pare presa di peso dal "Porto delle nebbie" di Simenon, all'arido, spietato deserto dell'ultimo atto. Per spessore d'attrice e aderenza fisica al personaggio Svetla Vassileva è una splendida Manon, soprattutto quando, spogliata dalla volubilità dell'estrema bellezza e giovinezza, si confronta con il dramma roccioso della morte imminente. Sul piano vocale, pur non brillando per espressività e pathos, se la cava bene, restando uniformemente precisa nell'emissione e capace di acuti ben timbrati. Adeguato anche Antonello Palombi, la cui voce scura, quasi baritonale, fatica un po' a rendere con la duttilità necessaria tutte le sfumature di una parte sfibrante come quella di Des Grieux. In buca Evelino Pidò dirige tutti con piglio sicuro, assecondato da un'orchestra in forma e dal coro un po' sottotono. Qualche isolato buu di protesta dopo "In quelle trine morbide" è parso francamente ingeneroso, e sul finale ogni abbozzo di contestazione si è sciolto in un caloroso successo.

Note: Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Interpreti: Manon Lescaut soprano Svetla Vassileva / Micaela Carosi (18, 21, 24, 26/1; 22, 25/2); Antonello Palombi / Keith Olsen (18, 21, 24, 26/1) /interprete da definire (21, 24/2)/ Nicola Martinucci (22, 25/2); Lescaut, sergente delle guardie del re baritono Vittorio Vitelli / Domenico Balzani (18, 21, 24, 26/1; 22, 25/2); Geronte di Ravoir, tesoriere generale basso Luigi Roni Edmondo, studente tenore Emanuele D'Aguanno / Luigi Petroni (18, 21, 24, 26/1; 22, 25/2); Il maestro di ballo tenore Stefano Consolini; Un musico mezzosoprano Paola Gardina; Un lampionaio tenore Giacomo Patti; Un sergente degli arcieri basso Alessandro Svab; Un comandante di marina basso Simone Del Savio; L'oste basso Armando Gabba

Regia: Jean Reno. Coregista e lighting designer Didier Flamand

Scene: Thierry Flamand

Costumi: Christian Gasc

Orchestra: Orchestra del Teatro Regio

Direttore: Evelino Pidò

Coro: Coro del Teatro Regio

Maestro Coro: Claudio Marino Moretti

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