Il Festival di Beaune con la complicità di quello di Innsbruck ha riesumato un dimenticato Don Quichotte che il fiorentino Francesco Conti compose per la corte di Vienna nel 1719 su libretto di Zeno e di Pariati. La scoperta la fece, quasi per caso dodici anni fa, René Jacobs, sfogliando una raccolta di opere barocche. Ora questa "tragicommedia per musica" in cinque atti va in scena per celebrare un doppio anniversario: i venti anni dalla prima venuta a Beaune di Jacobs e i quattrocento della stesura del famoso romanzo di Cervantes. Un evento duplice accolto con straripante entusiasmo dal pubblico.
Per l'occasione, è venuta a Beaune, in Borgogna, l'Akademie für alte Musik Berlin. E proprio il complesso tedesco si è rivelato la vera "prima donna" della serata: un vero gioiello di perfezione e di potenza che ha ampiamente messo in valore la partitura di Conti, particolarmente elaborata ed originale nelle parti strumentali. E soprattutto grazie all'Akademie, strumento docile nelle mani di un ispiratissimo Jacobs, è stato possibile sopportare uno spettacolo protrattosi, senza il ricorso delle scene, fino a quasi le due del mattino. Certo Jacobs qualcosa ha tagliato di questa partitura concepita per essere eseguita in due serate a corte, ma molto è rimasto. Per fortuna, la trama orchestrale ha evitato la monotonia. Il resto lo hanno fatto alcune arie estremamente innovative.
I cantanti pure hanno brillato, ma senza riuscire ad eguagliare il livello dell'orchestra. Comunque, si è distinta Inga Kalna, travolgente nel ruolo di Dorotea: in realtà, i mezzi vocali della cantante sono perfino superiori a quelli che una parte, pur difficile, esige. Fulvio Bettini è un convincente Sancio Pansa, capace di far diventare appetibili i lunghi recitativi e, nello stesso tempo, di rendere con sagacia e destrezza le parti solistiche di registro comico (tra l'altro, gli tocca, insieme a Gaële Le Roi alias Maritarne, il duetto finale dell'atto II sul tema della Follia di Spagna). Bravissimo pure il giovane contro-tenore argentino Franco Fagioli (Cardenio), distintosi per le impervie prodezze tecniche. Tanto seducente per il timbro quanto in difficoltà nei passaggi di virtuosismo spinto è apparso, invece, Nicolas Rivenq nei panni del ruolo eponimo.
Spinto dalla curiosità, il pubblico è rimasto ammaliato dall'esecuzione sempre di primo ordine al Festival di Beaune da XXIII edizioni a questa parte non delude mai.
Interpreti: Nicolas Rivenq (Don Chisciotte), Inga Kalna (Dorotea), Rachel Harnisch (Lucinda), Christophoros Stamboglis (Sancio Pansa ), Franco Fagioli (cardenio), Nicola Marchesini (Fernando), Gaële Le Roi (Maritorne), Sunhae Im (ordogno), Johannes Chum (Lope), Dominique Visse (Rigo).
Orchestra: Akademie für alte musik Berlin
Direttore: René Jacobs