La valorosa schiera di Ekebù

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Recensione
classica
Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste
Riccardo Zandonai
19 Ottobre 2004
Sontuoso e del tutto inusuale è apparso il gala al "Verdi" di Trieste per l'apertura stagionale corrente. Un dono, quello dei "Cavalieri di Ekebù", che vale la pena di riascoltare, poiché limitato negli ultimi decenni a sporadici allestimenti, come quello di Rovereto diretto da Gavazzeni nel 1983. Schietto polittico corale, in cui l'orchestra décor avvolge il canto, il lavoro di Zandonai è una di quelle laminate partiture da far tremare i polsi all'intero cast, conscio di accettare la sfida interpretativa "in situ", con scarse possibilità di poterla tenere in repertorio e sfruttarla a breve. Ma la sfida è stata accettata da tutti e magistralmente guidata dalla direzione spettroscopica di Steven Mercurio, che ha svelato la zona impalpabile del mistero ma anche lampeggianti incandescenze coloristiche delle tetre vicende metateatrali svedesi della Lagerlof (prima donna a vincere un Nobel per la letteratura), che suggestionarono il compositore roveretano negli anni Venti. La visione di Mercurio appare sensibile, variegata e aderente a questa liminare esperienza di Zandonai, fatta di assimilazioni coeve più europee che italiche, dipanate entro un canovaccio pluristilistico personalissimo. Musica dunque bellissima e degnamente valorizzata da tre belle voci: la Pentcheva, una "Comandante" di spessore, vocalmente dotatissima; Amarilli Nizza (Anna) impeccabile nella grazia del portamento e munita di una tecnica raffinata; Viktor Afanasenko, immerso nel ruolo dello spretato Giosta, di cui ha cesellato un arioso poeticissimo. Superba la compagine corale diretta da Lorenzo Fratini, che rammenta la mano di un Benaglio, o di un Gabbiani. La regia di Tiezzi ha evitato artificiose costruzioni drammaturgiche unendosi alla sobrietà delle scene di Bisleri e ai bei costumi creati dalla Buzzi. Non sono mancati gli effetti luminosi e le movenze leste in scena di Stefano Furini, spalla del "Verdi", nei panni del violinista-rapsodo che intona ritmi sghembi e melliflue trovate nell'atto paesano. Successo caldissimo.

Note: Nuovo allestimento del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste in coproduzione con il Teatro Massimo Bellini di Catania

Interpreti: Gosta Berling  Viktor Afanasenko [19,23,26,29/10] Branko Robinsak [21,24,28/10] La comandante  Mariana Pentcheva [19,23,26,29/10] Marta Moretto [21,24,28/10] Anna  Amarilli Nizza [19,23,26,29/10] Virginia Todisco [21,24,28/10] Sintram  Carlo Striuli Cristiano  Luca Grassi [19,21,23,26,29/10] Carlo Kang [24,28/10] Samzelius  Eldar Aliev Liecrona  Gianluca Bocchino Un'ostessa  Gabriella Bosco Una fanciulla  Antonella Rondinone

Regia: Federico Tiezzi

Scene: Pier Paolo Bisleri

Costumi: Giovanna Buzzi

Corpo di Ballo: Corpo di ballo del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi"di Trieste

Orchestra: Orchestra del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi"di Trieste

Direttore: Steven Mercurio

Coro: Coro del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi"di Trieste

Maestro Coro: Lorenzo Fratini

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