"Torino Settembre Musica" si avvia alla chiusura con un doppio omaggio a due tra i più amati protagonisti della nostra contemporaneità musicale. Nonostante la diversità dei percorsi, Pierre Boulez e Luciano Berio (entrambi antiromantici sperimentatori, entrambi classe 1925), sono legati nell'immaginario comune da un atteggiamento analogo verso l'arte e la musica, compagni di strada problematici e interroganti, impegnati per tutta la vita in un dialogo a distanza che non si è interrotto con la prematura scomparsa del compositore italiano, poco più di un anno fa. L'appuntamento di sabato sera al Conservatorio ha permesso di mettere a confronto Dérive 2, ampio studio di Boulez sui problemi di periodicità e intreccio tra ritmi e voci che lo hanno appassionato per molta parte della carriera, con alcuni brani di Berio scritti una ventina d'anni prima: Différences, per cinque strumenti e nastro magnetico, e Chemins II, per viola e nove strumenti, tratta dalla Sequenza VI per viola sola, spettacolare esplorazione delle possibilità dello strumento, messa ancor più in rilievo dalla dimensione orchestrale. Dal podio, Boulez padroneggiava con due dita il suo Ensemble Intercontemporain, preciso e brillante come al solito. Chiudeva il programma una scintillante versione delle Folk Songs, affidata all'esperta Luisa Castellani, prediletta dal Maestro negli ultimi tempi, che lungi dal tentare una sterile imitazione del funambolismo timbrico della prima interprete, Cathy Barberian, dispiega invece una voce flessibile, naturale, e una musicalità incantevole. Una serata in grande, per il pubblico della contemporanea: e infatti la sala era quasi piena, e al termine della serata il successo pieno e convinto.
Interpreti: Luisa Castellani, mezzo soprano
Christophe Desjardins, viola
Orchestra: Ensemble InterContemporain
Direttore: Pierre Boulez
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