Le anime morte

Nella sua opera Katia Kabanova andata in scena nel 1921 con immediato successo Janacek,al corrente o meno del dettato verdiano della "parola scenica", riduce azione e dialoghi al minimo necessario per la massima efficacia musicale e scenica, proponendoci uno sguardo disincantato all'interno della vita provinciale russa con acuta sensibilità sia per problemi sociali che psicologici.

Recensione
classica
Opernhaus - Oper Frankfurt Fankfurt am Main (Francoforte sul Meno)
Leos Janacek
28 Gennaio 2004
Un fondale alla Emilio Vedova eseguito nella triste gamma dei grigi introduce inequivocabilmente lo spettatore nel clima dell'opera "Kát'a Kabanová", così come l'ouverture ne dipinge con poche e decisive pennellate tutta l'atmosfera. Gli interpreti siedono su panchine che ricordano pietre tombali: l'inferno della provincia russa. Al centro della scena girevole contrasta una costruzione tappezzata con motivi a fiori: è la torre dominio ("dom" in russo significa casa) della tirannica suocera Kabanicha. Gli archi accompagnano il monologo-delirio di Kát'a che rivive la sua infanzia trasfigurandola. Nell'ultima scena del primo atto la musica riassume lo scontro fra i due mondi di Kát'a a e di Kabanicha. Le voci degli amanti Kát'a e Boris risuonano dal retroscena: presagio d'oltretomba? Il pavimento del palco inarcato dalla parte del pubblico comunica nel terzo atto l'atmosfera della tempesta metereo-logica ed interiore. Un grigio sipario avvolge pietosamente Kát'a nel momento del suicidio, sono i flutti del Volga. Una delicata regia, riuscitissima, una scenografia concentrata in elementi essenziali, rispettosi del primato della musica. Interpreti vocali coscienti del loro ruolo e all'altezza delle esigenze della partitura. Un'interpretazione musicale capace di sottolineare in ogni momento la struttura drammatica dell'opera di Janácek: questa prima di Francoforte conferma le potenzialità di una perla nella storia dell'opera moderna.

Interpreti: Dikoj, Magnus Baldvinsson; Boris Grjgorievic, Michael König; Marfa Kabanova-Kabanicha, Elzbieta Ardam; Tichon Kabanov, Lars Erik Jonsson; Kat'a, Monika Krause; Vana, Kudrjas Carsten Süß; Varvara, Jenny Carlsedt

Regia: Anselm Weber

Scene: Hermann Feuchter

Costumi: Bettina J.Walter

Direttore: Lothar Zagrosek

Maestro Coro: Alessandro Zuppardo

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