Vienna esalta Cerha

"Der Rattenfänger" di Friedrich Cerha nel nuovo allestimento dell'Opera di Darmstadt e delle Festwochen Wien convince soprattutto per coerenza drammatica, con slanci che rendono sempre stimolante la rappresentazione, nonostante le sue tre ore abbondanti di durata.

Recensione
classica
Museumsquartier Vienna
Friederich Cerha
11 Giugno 2004
Le recensioni della prima esecuzione assoluta di "Der Rattenfanger", avvenuta a Graz nel 1987, ne avevano spesso criticato la sua intricata trama e la faticosa lunghezza. La versione riveduta a cui abbiamo assistito a Vienna, invece, convince proprio per la simbiosi tra momento drammatico e musicale, con una regia che si muove negli ambiti di una teatralità più asciutta, rinunciando agli eccessi tipici di molte regie operistiche. Il richiamo ai principi teorici di Brecht è molto forte, e anche le scenografie ricordano i precetti del maestro tedesco. I luoghi della vicenda vengono solo accennati, caratterizzati da alcuni elementi, ma non proposti sulla scena in modo realistico: le strutture di metallo e legno si ispirano alle utopie architettoniche del costruttivismo sovietico degli anni Venti, gli interni sono essenziali e i costumi delineano la funzione del personaggio senza sfoggio e sfarzo. I cantanti si adattano bene a questa scelta di purismo registico, con chiarezza di esposizione e dizione e rinuncia a voluttà esibizionistiche, L'orchestra del teatro di stato di Darmstadt stupisce e ancora una volta ci convince il fatto che non è il gran nome che conta. La lettura quasi strutturale della partitura non solo ne chiarisce quasi sempre gli intenti, ma sottolinea in maniera efficiente tutte le sfumature drammatiche della vicenda, senza però scadere nel descrittivismo e soprattutto senza temere alcun eccesso, passeggiando dal pianissimo al fortissimo (purtroppo a volte coprendo il canto) lungo un arcobaleno inesauribile di timbri e impasti sonori. Grazie a questo esemplare allestimento, la lunghezza, la complessità e l'intricato sviluppo dell'opera non hanno influito sulle facoltà ricettive del pubblico, che ha dedicato calorosi applausi al cast, in particolar modo al compositore e all'orchestra.

Interpreti: Der Rattenfänger John Pierce: der Stadtregent, Thomas J. Mayer, Divana, Jennifer Barrette Arnold; Maria, Diana Tomsche-Beikircher; Martin, Marian Olszewski; Elken, Elisabeth Hornung; Johannes, Sohn Andreas Wagner; Stina, Melanie Nawroth

Regia: Friedrich Meyer-Oertel

Scene: Hartmut Schörghofer

Costumi: Ulrike Rulle

Coreografo: Jo Ann Endicott

Orchestra: Orchester des Staatstheater Darmstadt  

Direttore: Stefan Blunier

Coro: Kinderchor des Staatstheaters Darmstadt

Maestro Coro: André Weiss

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.