Una Norma neoclassica

Deludente Norma. Non convincente e incongruente la trasposizione registica in un 800 napoleonico, tutta tesa a mettere in risalto effetti di tipo pittorico. Non convincente anche sul piano musicale con una prestazione scadente della compagnia di canto ed una direzione poco efficace.

Recensione
classica
Teatro Filarmonico Verona
Vincenzo Bellini
22 Gennaio 2004
La Norma dei Galli, del tempio d'Irminsul, che si muove in un mondo di boschi, burroni e caverne, popolato da sacerdotesse, drùidi, legionari romani, si trasferisce nell'Ottocento: tutto si svolge all'interno di un sontuoso palazzo tra alte colonne semoventi, con fondali di classici fregi e decorazioni. Ad inseguire l'immagine ideale neoclassica, dei quadri di Jacques-Louis David, la regia e le scene di De Ana si disperdono nel bozzettismo di maniera lasciando sullo sfondo le mille incongruenze di una simile trasposizione. Di fatto tale operazione viene ad occultare e deformare il mondo storico immaginato da Romani, senza però fondare una nuova metafora storica plausibile: in tal modo si vanificano le tensioni, il senso dei conflitti e la stessa dimensione tragica. Nasce un po' zoppa questa Norma veronese, che per prima riprende l'allestimento presentato a Tokyo lo scorso anno: la direzione di Pier Giorgio Morandi ci è parsa più efficace nei momenti sinfonici, con un buon colore strumentale ma è mancata una coesione con la compagnia di canto, con tempi spesso troppo lenti e senza una tensione drammatica. La più convincente tra le voci è stata quella di Chiara Chialli, in Adalgisa, pregevole il suo colore vocale. Deludente, con qualche contestazione, la prestazione di Dimitra Theodossiou - probabilmente non in serata – ha ben retto in 'Casta diva' ma è crollata nella cabaletta e nel terzetto tendeva quasi a sparire. Nella seconda parte della serata pur mantenendosi un po' sotto tono ha avuto dei momenti pregevoli in "teneri figli" e nel duetto con Pollione. Non ha convinto in questo ruolo Krisjan Johannsson, con una vocalità spigolosa e dall'intonazione non sempre sicura. Buono l'Oroverso di Riccardo Zanellato, sicura la prestazione del coro. Tiepidi i consensi del pubblico.

Note: Allesimento "La Voce"

Interpreti: Pollione, Vincenzo La Scola; Oroveso, Riccardo Zanellato; Norma, Dimitra Theodossiou; Adalgisa, Chiara Chialli; Clotilde, Paola Fornasari Patti; Flavio, Antonello Ceron

Regia: Hugo de Ana

Scene: Hugo de Ana

Costumi: Hugo de Ana

Orchestra: Orchestra del Teatro Filarmonico

Direttore: Pier Giorgio Morandi

Coro: Coro del Teatro Filarmonico

Maestro Coro: Marco Faelli

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