Lucretia ad litteram
Il Covent Garden offre un palcoscenico ai giovani artisti del Vilar Programme nella prima produzione alla Royal Opera House de "The Rape of Lucretia" di Britten.
Recensione
classica
Tra le opere di Britten, "The Rape of Lucretia" è forse la più difficile. Scritta subito dopo la guerra, la sua complessa drammaturgia che unisce livelli epici e drammatici la rende, ad un esame attento, una metafora contemplativa sulla follia bellica: la tragedia della virtuosa Lucrezia, distrutta dall'inesauribile bramosia di quanti intorno a lei cercano il potere, viene elevata a simbolo universale. Tuttavia la ricezione del lavoro è sempre stata complicata da interpretazioni troppo letterali, che non mettono in prospettiva le apparenti incongruenze del testo, una tragedia romana inserita in un contesto di meditazione cristiana. Di conseguenza "Lucretia", che forse non raggiunge la perfezione de "Il Giro di Vite", ma che sicuramente contiene pagine di profonda bellezza senza uguali nel panorama operistico del ventesimo secolo, non è riuscita a conquistare una posizione stabile nel repertorio, e questa nuova produzione al Linbury Studio è la prima in assoluto al Covent Garden.
La compagnia ha deciso di presentare il lavoro con i giovani cantanti del Vilar Programme, tra cui emergono il Female Chorus di Victoria Nava, la Bianca di Ekaterina Gubanova, ed il Collatinus di Matthew Rose. Lucretia è interpretata con grande intensità da Christine Rice, artista ospite, che ha grande presenza scenica ed usa il testo con grande espressività: ma la parte, scritta per Ferrier, richiede un vero contralto. La produzione di John Lloyd Davies, responsabile anche per scene e luci, è elegante e bella da vedere, ma forse superficiale nella sua interpretazione letterale che non mette in risalto i diversi livelli narrativi. Discutibile la direzione di Alexander Briger, la cui scelta di tempi mette in difficoltà sia l'ensemble che i cantanti.
Interpreti: Christine Rice, Lucretia; Grant Doyle, Tarquinius; Victoria Nava, Female Chorus; Hubert Francis, Male Chorus; Ekaterina Gubanova, Bianca; Jared Holt, Julius; Ha Young Lee, Lucia; Matthew Rose, Collatinus
Regia: John Lloyd-Davies
Scene: John Lloyd Davies
Orchestra: Orchestra della Royal Opera House
Direttore: Alexander Briger
Coro: Coro della Royal Opera House
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