I fantasmi di Natale

Il Racconto di Natale di Galante ha saputo evitare le manfrine tipiche del "è natale, siamo tutti più buoni". Anzi, la musica non era di certo "orecchiabile", tanto che qualche bambino chiedeva continuamente "ma quando finisce?" Comunque ben strutturata, l'opera ha scontato una tessitura vocale un tantino ostica che ha criptato un poco il testo del libretto di Dario e Lia Del Corno. Boccadoro ha fatto il suo dovere. Libera da stereotipi natalizi e efficace la regia di Esposito. Teatro gremito, tanti bambini e moltissimi applausi alla fine.

Recensione
classica
Teatro Comunale Modena
Carlo Galante
17 Novembre 2002
Chi temeva la solita operina natalizia infarcita di scontati e caramellosi refrain e addobbata con i più stantii luoghi comuni simbolici (alberelli e pacchi luccicanti con i fiocconi, per intenderci) è stato rinfrancato dal lavoro di teatro musicale presentato a Modena in una apertura alquanto originale del cartellone lirico. La presenza di un compositore come Carlo Galante, in verità, induceva ad un cauto ottimismo circa la possibilità di aggirare stereotipi sempre in agguato, specie se la musica è messa a confronto con un libretto - di Dario e Lia Del Corno - tratto dal celeberrimo "A Christmas Carol" di Charles Dickens. La storia dell'avaro e insensibile Scrooge e dei tre spiriti del Natale ha subìto talmente tante letture - dalla letteratura al cinema, dai fumetti al teatro - più o meno riuscite che, alla proposta di un'ennesima rivisitazione, possiamo essere colti perlomeno da un "legittimo sospetto". Dal canto suo l'niziativa è stata sicuramente meritoria, stimolata dalla volontà di commissionare una nuova composizione di teatro musicale (!) dedicata espressamente ai bambini e ragazzi (!!) che è riuscita a riempire letteralmente il teatro con tanto di vivace affollamento all'ingresso del Comunale (!!!), padri che raccontavano pimpanti la storia a bambini dall'aria perplessa e ancora bambini con la bocca aperta con gli occhi rapiti dal palcoscenico gestito con gusto e misura dalla piacevole regia di Francesco Esposito, al quale si deve - oltre ai costumi - la capacità di aver saputo rievocare il clima non tanto di una festa comandata, ma di un'occasione speciale, di un momento in cui il tempo si ferma e ci consegna un'ultima possibilità di riscatto. Fondo nero, neutro, racchiuso da una grande cornice dello stesso colore e da una pedana inclinata sulla quale i personaggi si incontrano, una sorta di "isola in-felice", invasa a più riprese dal colore rosso-Natale, su cui regna Scrooge. Oltre lo sfondo trasparente un "altrove" ricoperto di neve, di fantasmi, di ricordi proiettati su uno schermo che - ad ogni visita degli spiriti dei Natali Passato, Presente e Avvenire - scende a perseguitare il protagonista. La musica di Galante, abbiamo detto, ha evitato le atmosfere stereotipate puntando a miscelare le sonorità di un'orchestrina amplificata, diretta con gusto appropriato da Carlo Boccadoro, attraverso sequenze motiviche, giochi di timbri e scarti ritmici che hanno messo in qualche occasione a dura prova l'attenzione degli spettatori più piccoli. Non sempre chiaramente comprensibile il testo, reso attraverso una vocalità lirica che poco concedeva all'immediatezza, e che vedeva impegnati, tra gli altri, Luca Gallo, Paolo Barbacini, Filippo Zucchelli (un fantasma di Marley anche narratore), Sara Galli, Mariella Guarnera e Carlo Maria Cantoni. Al termine di un'ora di spettacolo o poco più, calorosissimi applausi per tutti.

Note: Opera commissionata dal Teatro Comunale di Modena. Prima esecuzione assoluta

Interpreti: Ebenezer Scrooge Luca Gallo, Lo spettro di Marley Filippo Zucchelli, Lo spettro del Natale Passato Paolo Barbacini, Lo spettro del Natale Presente Mariella Guarnera, Lo spirito del Natale Avvenire Carlo Maria Cantoni, La fidanzata di Scrooge / Donna dei doni Sara Galli, Bob Cratchit Paolo Barbacini

Regia: Francesco Esposito

Scene: Francesco Esposito

Costumi: Francesco Esposito

Orchestra: Orchestra da camera del Teatro Comunale di Modena

Direttore: Carlo Boccadoro

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo