Bologna: la crisi della Filarmonica
Disdetta la convenzione con il Comunale
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Si suona, non si suona. Poi si risuona ancora, poi... è tutto da vedere (c'è chi preferirebbe ascoltare). Questo tira e molla sembra essere il leitmotiv della sinfonica e della lirica bolognese negli ultimi mesi, un susseguirsi di annunci e smentite sulla cui trasparenza non possono che sorgere dei dubbi.
Le acque agitate in cui naviga il Teatro Comunale di Bologna arrivano a coinvolgere anche l'Orchestra Filarmonica del Teatro (lo ricordiamo, compagine privata diversa dall'Orchestra del Teatro, formata tuttavia in buona parte dagli stessi professori). È sembrato un fulmine a ciel (non troppo) sereno la disdetta della convenzione con il Teatro da parte del sindaco (e quindi presidente della Fondazione Teatro Comunale di Bologna) Flavio Delbono. Ragione principale: concorrenza con l'attività del Teatro (il tutto è poi più complesso, e investe anche gli aspetti economici della convenzione). Conseguenza immediata: cancellazione dei concerti della Filarmonica in programma da qui a marzo. Altrettanto roboanti sono arrivate le conseguenti dimissioni del direttore artistico della Filarmonica, Alberto Veronesi.
Nuovo capitolo: incontro d'urgenza tra l'assessore Luciano Sita e il prefetto Angelo Tranfaglia: i concerti sono salvi. Veronesi: "Quindi le mie dimissioni non sono più valide". Si torna a suonare, allora, in attesa del 19 novembre, quando si riunirà il consiglio d'amministrazione del Teatro: ma non si attendono colpi di scena. (a.r.)
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