È Basilea la migliore
Al teatro svizzero il premio della rivista "Opernwelt"
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Anche per la stagione 2009/10 il Teatro di Basilea è risultato il miglior teatro d'opera, secondo i 50 critici musicali europei consultati come ogni anno dalla rivista d'opera "Opernwelt". Un indubbio riconoscimento al lavoro svolto dal sovrintendente Georges Delnon, arrivato alla guida del teatro svizzero nel 2006, e per il suo direttore dell'opera Dieter Schwarz, destinato dal 2012 a succedere all'attuale sovrintendente Kirsten Harms alla testa della Deutsche Oper di Berlino. Da Basilea anche la migliore promessa per il canto: si tratta del giovane soprano russo Svetlana Ignatovic, formatasi al Conservatorio "Nikolaj Rimsky-Korsakov" di San Pietroburgo e quindi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, e dalla scorsa stagione nell'ensemble dell' opera della città svizzera. Particolarmente apprezzata la sua interpretazione in "Madama Butterfly" della scorsa stagione.
Migliori cantanti sono invece risultati il baritono Christian Gerhaher, noto soprattutto come raffinato interprete di Lied ma apprezzatissimo protagonista nel "Prinz von Homburg" di Hans Werner Henze al Theater an der Wien e Wolfram nel "Tannhäuser" di Wagner alla Wiener Staatsoper e all'Opera di Stato Bavarese di Monaco, e il soprano Marlis Petersen (nella foto) per la sua interpretazione nella "Medea" di Aribert Reimann vista all'Opera di Stato di Vienna. A quest'opera (attualmente in cartellone all'Opera di Francoforte, che l'ha coprodotta con Vienna) va anche il titolo di migliore creazione.
È il Théâtre de la Monnaie di Bruxelles ad aver ospitato la migliore produzione operistica: il "Macbeth" di Verdi diretto dall'inglese Paul Daniel e messo in scena dal polacco Krzysztof Warlikowski. Invece, riconoscimenti come migliori regista, scenografo e costumista al team artistico del "Rosenkavalier", che ha aperto la scorsa stagione all'Opera di Stoccarda e la cui ripresa è prevista il prossimo 22 dicembre: Stefan Herheim (che ottiene per la terza volta consecutiva questo riconoscimento), Rebecca Ringst e Gesine Völlm. Maglia nera della stagione 2009/10 alla politica culturale della città di Monaco di Baviera, che perde Christian Thielemann in viaggio verso Dresda e Kent Nagano, che non rinnova l'impegno con l'Opera di Stato dopo le tensioni con il sovrintendente Nikolaus Bachler (cui vengono imputati i numerosi insuccessi come il "Don Giovanni" diretto da Kent Nagano messo in scena da Stephan Kimmig, la "Tosca" firmata da Luc Bondy e "Der Tragödie des Teufels" di Peter Eötvös), e che delude anche sul piano delle novità con la Münchener Biennale. A Monaco, tuttavia, la migliore riscoperta della stagione: la "Medea in Corinto" di Simone Mayr.
Per il secondo anno consecutivo all'Opera di Francoforte il riconoscimento per la migliore orchestra e ancora alla Deutsche Oper di Berlino per il miglior coro. Nel settore dell'audiovisivo, si distinguono Cecilia Bartoli e il suo cd "Sacrificium" e la monografia "Robert Schumann" di Peter Gülke pubblicato dall'editore Zsolnay.
Stefano Nardelli
Migliori cantanti sono invece risultati il baritono Christian Gerhaher, noto soprattutto come raffinato interprete di Lied ma apprezzatissimo protagonista nel "Prinz von Homburg" di Hans Werner Henze al Theater an der Wien e Wolfram nel "Tannhäuser" di Wagner alla Wiener Staatsoper e all'Opera di Stato Bavarese di Monaco, e il soprano Marlis Petersen (nella foto) per la sua interpretazione nella "Medea" di Aribert Reimann vista all'Opera di Stato di Vienna. A quest'opera (attualmente in cartellone all'Opera di Francoforte, che l'ha coprodotta con Vienna) va anche il titolo di migliore creazione.
È il Théâtre de la Monnaie di Bruxelles ad aver ospitato la migliore produzione operistica: il "Macbeth" di Verdi diretto dall'inglese Paul Daniel e messo in scena dal polacco Krzysztof Warlikowski. Invece, riconoscimenti come migliori regista, scenografo e costumista al team artistico del "Rosenkavalier", che ha aperto la scorsa stagione all'Opera di Stoccarda e la cui ripresa è prevista il prossimo 22 dicembre: Stefan Herheim (che ottiene per la terza volta consecutiva questo riconoscimento), Rebecca Ringst e Gesine Völlm. Maglia nera della stagione 2009/10 alla politica culturale della città di Monaco di Baviera, che perde Christian Thielemann in viaggio verso Dresda e Kent Nagano, che non rinnova l'impegno con l'Opera di Stato dopo le tensioni con il sovrintendente Nikolaus Bachler (cui vengono imputati i numerosi insuccessi come il "Don Giovanni" diretto da Kent Nagano messo in scena da Stephan Kimmig, la "Tosca" firmata da Luc Bondy e "Der Tragödie des Teufels" di Peter Eötvös), e che delude anche sul piano delle novità con la Münchener Biennale. A Monaco, tuttavia, la migliore riscoperta della stagione: la "Medea in Corinto" di Simone Mayr.
Per il secondo anno consecutivo all'Opera di Francoforte il riconoscimento per la migliore orchestra e ancora alla Deutsche Oper di Berlino per il miglior coro. Nel settore dell'audiovisivo, si distinguono Cecilia Bartoli e il suo cd "Sacrificium" e la monografia "Robert Schumann" di Peter Gülke pubblicato dall'editore Zsolnay.
Stefano Nardelli
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