Ravenna Festival per Dante

Dal 2 giugno al 31 luglio Ravenna propone oltre 70 eventi, con 1200 artisti coinvolti

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Giovanni Sollima Ravenna Festival
Giovanni Sollima

Fedele all’impianto trasversale che da sempre caratterizza la sua proposta culturale, anche per la sua XXXII edizione il Ravenna Festival conferma per il 2021 un cartellone articolato e multiforme che, dopo l’anteprima del 9 maggio con Riccardo Muti alla guida dei Wiener Philharmoniker, si dipana dal 2 giugno al 31 luglio offrendo 70 e più eventi coinvolgendo 1200 artisti, confermando inoltre l’appendice rappresentata dalla Trilogia d’Autunno.

Nell’anno del settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri il festival della città che ospita le sue spoglie viene, appunto, “Dedicato a Dante”, con una serie di rimandi diretti e indiretti che attraversano come un ideale filo conduttore ogni piega dell’articolato programma multidisciplinare, presentato lo scorso 8 maggio al Teatro Alighieri con la partecipazione di Elsa Signorino – Assessora alla Cultura del Comune di Ravenna – del Sovrintendente Antonio De Rosa e dei direttori artistici Franco Masotti e Angelo Nicastro, oltre a diverse testimonianze filmate di esponenti istituzionali e artisti coinvolti nel festival.

Sulla scorta di un impianto organizzativo pensato, come lo scorso anno, per offrire da un lato un’offerta di musica e spettacoli dal vivo nelle migliori condizioni possibili, e assicurare d’altro canto il rispetto delle misure di sicurezza richieste dalla situazione pandemica, la manifestazione prende le mosse da due “prime”. Il 2 giugno, giorno della Festa della Repubblica, il festival torna a S. Vitale con l’opera da camera in prima assoluta Teodora di Mauro Montalbetti, libretto e drammaturgia di Barbara Roganti; un percorso nel labirinto dell’esistenza dell’imperatrice ritratta in mosaico nella Basilica. Il 4 giugno Alessandra Ferri celebra al Festival quarant’anni di carriera nei panni di Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Béjart nel 1998 per Carla Fracci: la ripresa del beckettiano L’heure exquise, in coproduzione con il Royal Ballet, la vedrà sommersa da una montagna di vecchie scarpette da punta. Al suo fianco Carsten Jung (Hamburg Ballet), nel ruolo che fu di Micha van Hoecke; lo stesso van Hoecke li guiderà nel riallestimento insieme a Maina Gielgud che ne fu seconda interprete.

Nell’ambito di questo cartellone 2021, Riccardo Muti guida la sua Cherubini in due appuntamenti, uno dei quali è l’annuale pellegrinaggio musicale delle Vie dell’Amicizia, che ritorna a Erevan per riallacciare il dialogo intrecciato vent’anni fa e che ha radici nella storia Romana e Bizantina, quando Ravenna vantava una fiorente comunità armena. «Il Paese delle pietre che urlano», come lo descrisse Mandel’stam, trova espressione della propria sofferta spiritualità e tradizione musicale, oltre che nel concerto del Naghash Ensemble e una messa armena, nella commissione al più significativo compositore di quella terra di confine, Tigran Mansurian. È invece la Rocca Brancaleone a trasfigurarsi in cittadella infernale per Sei studi sull’Inferno di Dante di Giovanni Sollima: al fianco del compositore e violoncellista palermitano la Cherubini diretta da Kristjan Järvi, il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Saracini” e il controtenore Raffaele Pe. O luce etterna, con cui Valentin Silvestrov dà forma sonora alla luminosa evanescenza del Paradiso, sarà eseguita dal Coro da camera di Kiev a Sant’Apollinare in Classe.

La Basilica di S. Francesco, dove si tennero i funerali del Poeta, accoglie inoltre appuntamenti dedicati alla musica dei tempi di Dante o ispirata alla sua poesia, preceduti da una conversazione con il musicologo Piero Mioli. Sono coinvolte alcune tra le più autorevoli formazioni italiane specializzate in musica antica – Odhecaton, La Fonte Musica e l’Ensemble Micrologus – mentre la formula dei Vespri a S. Vitale si rinnova come Vespri danteschi, spaziando dalla tradizione trobadorica a nuove composizioni, a inclusione di una sortita nel “bestiario poetico” della Commedia, raccontato da Tiziano Scarpa.

La vastità del poema e la sua capacità di misurarsi con i linguaggi artistici più diversi è testimoniata anche dalla proiezione del capolavoro del muto Inferno (1911), sonorizzato live da Edison Studio in collaborazione con la Cineteca di Bologna; Flavio Caroli si concentrerà invece su I dipinti che hanno sconvolto il mondo dopo l’età di Dante e di Giotto. Altra importante “prima” è quella con Arto Lindsay, un omaggio alla Lectura Dantis di Carmelo Bene che nel 1981 commemorò la strage di Bologna dall’alto della Torre degli Asinelli.

Il cartellone, vasto e articolato, annovera inoltre, tra gli altri, artisti quali Beatrice Rana, Accademia Bizantina, Kavakos, Dutoit, Daniil Trifonov, Capossela, Elio, Neri Marcorè, abitando luoghi disseminati tra Ravenna, Cervia, Russi e Lugo, rimandando poi all’autunno l’appuntamento, tra settembre ed ottobre, con “Danza, Musica e Parola” con gli spettacoli Metànoia, Faust rapsodia e Paradiso xxxiii.

Confermando la scelta di prezzi accessibili e la diffusione dei contenuti in streaming, Ravenna Festival rinnova quindi il proprio impegno per la sicurezza di pubblico, artisti e staff, aggiornando secondo la normativa vigente i protocolli già efficacemente applicati nel 2020.

Per dettagli sul programma, informazioni e prevendite: www.ravennafestival.org.

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