A Parma debutta (finalmente) Pelléas et Mélisande
Il 28 marzo, dal Teatro Regio in diretta tv su Rai 5 e in streaming su Raiplay, il nuovo allestimento di Barbe & Doucet diretto da Marco Angius
Previsto nell’ambito della stagione 2020 e annullato a causa della pandemia da Covid-19, il nuovo allestimento di Pelléas et Mélisande, dramma lirico in cinque atti e dodici quadri di Maurice Maeterlinck su musica di Claude Debussy, approda finalmente al Teatro Regio di Parma domenica 28 marzo 2021, trasmesso (ore 18.00) in diretta televisiva su Rai 5 e in live streaming sulla piattaforma web Raiplay.
A 54 anni dalla sua ultima apparizione sul palcoscenico parmigiano, questo nuovo allestimento del Teatro Regio è firmato per la regia, le scene e i costumi del team creativo franco-canadese Barbe & Doucet, con le luci di Guy Simard, ed è realizzato in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Comunale di Modena. Marco Angius dirige l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani, con protagonisti Monica Bacelli (Mélisande), Phillip Addis (Pelléas), Michael Bachtadze (Golaud), Bjarni Thor Kristinsson e Jennifer Larmore, al debutto rispettivamente nel ruolo di Arkel e Geneviève, Silvia Frigato (Yniold), Adriano Gramigni (Pastore, Medico).
Come anticipato in occasione dell’inaugurazione della stagione 2021, il sogno di mettere in scena a Parma l’opera di Debussy diventa ora realtà, seppure ancora nella situazione di compromesso dovuta all’evoluzione dell’emergenza pandemica. «Tornare in scena e poter trasmettere in diretta su Rai 5 lo spettacolo che avrebbe dovuto inaugurare il nostro speciale progetto per Parma Capitale italiana della Cultura 2020+21 – dichiara Anna Maria Meo, Direttore generale del Teatro Regio– è un atto estremamente importante per il nostro teatro, che continua a stimolare la curiosità e la crescita del proprio pubblico con un titolo emblematico del repertorio lirico del Novecento storico. Condividere con tutt’Italia la visione della sontuosa macchina scenica completamente allestita già nel mese di marzo 2020, e fermata precipitosamente a pochi giorni dal debutto per le restrizioni imposte dalle autorità ai fini della sicurezza sanitaria, alimenta inoltre la nostra speranza che tornare a produrre spettacolo dal vivo, nel pieno rispetto delle esigenze di sicurezza, entro l’estate 2021 sia davvero possibile. È con questo spirito, carico di ottimismo e di slancio, che aspettiamo quindi di poter annunciare entro la primavera la nostra Stagione Estiva e la XXI edizione del Festival Verdi, che sarà realizzata al massimo delle nostre possibilità. Nel frattempo, il Regio continuerà a produrre e immaginare nuove iniziative di spettacolo ed educative in streaming rivolte all’intera cittadinanza, non solo al pubblico degli appassionati d’opera ma anche a chi desidera in questa fase avvicinarsi al teatro, e a proiettare il grande sforzo innovativo sostenuto durante il lockdown nel futuro, sapendo che le acquisizioni di questi mesi si riverbereranno positivamente sull’intera struttura produttiva nel lungo termine. Assieme a Pelléas et Mélisande – sottolinea ancora Meo - altri spettacoli costituivano l’intelaiatura del progetto ispirato al tema di Parma 2020 “la cultura batte il tempo”, inquadrandolo nel Novecento, il secolo che più di altri ha riflettuto e si è interrogato sulla concezione del Tempo: le produzioni dell’Ascesa e caduta della città di Mahagonny diretta da Christopher Franklin con la regia di Henning Brockhaus e le scene di Margherita Palli, il concerto Il Tempo dell’Europa diretto da Marco Angius, con i live electronics di Nicola Bernardini e Alvise Vidolin, la prima assoluta della coreografia di Mario Bermudez Gil, commissionata al Nuovo Balletto di Toscana Quartetto per la fine del tempo su musiche eseguite dal vivo di Olivier Messiaen dovranno però attendere il 2022 per poter essere realizzate e godute al massimo del loro potenziale».
Tornando a Pelléas et Mélisande, per l’allestimento che debutterà il prossimo 28 marzo Barbe & Doucet hanno concepito un allestimento circolare, che si ispira allo Spiritismo tardo ottocentesco, in cui i personaggi sono immersi loro malgrado in un limbo, uno spazio di confine tra ciò che sta sopra la terra e ciò che sta sotto, tra elementi scenici naturali, boschivi e acquatici, marmi che evocano cimiteri monumentali, isole semoventi, pannelli e fondali in continuo movimento. Un mondo a cavallo tra mondi, nel quale i protagonisti, quali spiriti solitari che dovranno trovare la pace prima di terminare il loro viaggio, sembrano sgretolarsi, sfaldarsi via via e non casualmente strato dopo strato perderanno le loro vesti, unica apparente protezione nei confronti di un destino che appare ineluttabile.
Per informazioni: www.teatroregioparma.it
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