Mario Pasi 1927-2010

La scomparsa del critico di danza

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Mario Pasi, critico e storico della danza, se ne è andato per sempre domenica scorsa. Aveva 83 anni magnificamente portati, si è spento nel sonno. Firma autorevole del Corriere della Sera, collaboratore di numerose testate, saggista, autore di moltissimi libri, aveva cominciato a scrivere a vent'anni, in un'epoca in cui la danza era ben poco considerata dagli organi d'informazione e per il pubblico era al massimo quella cosa in cui delle signore con un tutù bianco svolazzano sulle punte. Saldamente ancorato alla tradizione e ai valori della danza accademica, come molti critici della sua generazione, Pasi non fu però un reazionario. Anzi. Molto curioso, ben disposto verso le novità, fu il primo in Italia ad esempio a far scoprire Béjart del quale è stato fra i massimi esegeti. E nei suoi scritti, sempre forbiti, trasudanti una formazione culturale amplissima, sapeva anche essere polemico, pungente, controcorrente. Era nato a Parma, Mario Pasi. E dalla sua terra aveva mutuato anche l'amore per il melodramma, il gusto della vita, della convivialità. Una serata a teatro non poteva non finire in gloria a tavola, tra un tortellino e una salama da sugo, spettegolando tra critici, narrando aneddoti feroci su ballerine e ballerini, evocando i bei tempi di Fonteyn e Nureyev, di Plisetskaya e Vassiliev, dei primi festival, di Béjart che sconvolse tutti ai giardini di Boboli....Ricordi preziosi, momenti irripetibili. Ciao, Mario (Vittoria Doglio)

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