L'Opera "liquida" la Fracci
Roma: il contratto scade a luglio e non verrà rinnovato
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Il comunicato è un vero e proprio "capolavoro" di diplomazia: il sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma De Martino esclude "risvolti politici di qualsiasi natura" nel mancato rinnovo del contratto in scadenza il 30 luglio alla Direttrice del Ballo Carla Fracci. E non solo: è "premura personale" del sovrintendente e anche del presidente, il sindaco Alemanno, "ringraziare la signora Fracci per gli eccellenti risultati artistici conseguiti", ribadendo tuttavia che "la conclusione di una così lunga e proficua collaborazione non intende essere in contraddizione con la tutela e la valorizzazione ulteriore del patrimonio artistico e del successo acquisito dal teatro nel campo della danza. Compito che sarà portato avanti da chi raccoglierà il testimone." Appunto. Chi raccoglierà il testimone? Circola insistente in questi giorni il nome di Micha Van Hoecke, e non per caso: il coreografo ha sempre lavorato in stretto contatto con Riccardo Muti alla Scala, era lui a firmare le danze delle opere: spesso non amate dalla critica, ma sicuramente in perfetta armonia con i Desiderata del Maestro. Ora, essendo Muti approdato al Teatro dell'Opera, è subito saltato fuori il nome di Van Hoecke, che peraltro si è affrettato a smentire pubblicamente, sostenendo di non saperne nulla. Ma se Muti resisterà all'Opera di Roma con tutti i problemi che ci sono - economici, organizzativi e artistici - è facile che la nomina del Direttore del ballo vada in questa direzione. Da aggiungere che il lavoro svolto in questi anni dalla Fracci è stato davvero notevole. Saranno magari un po' costosi, lei e il marito regista Beppe Menegatti, ma certo qualità e quantità delle produzioni non si discutono, basti citare l'omaggio ai Ballets Russes e la rivalutazione del repertorio romantico. Il pubblico è aumentato parecchio (a volte fanno più esauriti i balletti delle opere...) e la Compagnia danza assai meglio di un tempo. (Vittoria Doglio)
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