L’America di Bergen

Dal 26 maggio al 9 giugno il Bergen International Festival presenta un ricco programma musicale con molti eventi diffusi anche in streaming

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Bergen Philharmonic Orchestra (Foto Thor Brodreskift)
Bergen Philharmonic Orchestra (Foto Thor Brodreskift)

Un festival che si può vivere nei diversi luoghi dove si svolgono gli eventi, all’aperto o comunque ovunque ci si trovi: è il Bergen International Festival secondo la volontà del direttore Anders Beyer. Saranno oltre 70 gli eventi in programma fra il 26 maggio e il 9 giugno nell’edizione numero 69 del festival scandinavo più importante, che si tiene nella città norvegese dal 1953. Degli eventi in cartellone, 30 saranno anche filmati e diffusi in streaming. La pandemia non ha risparmiato nemmeno la Norvegia e così l’incertezza sulla possibilità di aprire gli eventi al pubblico. Attualmente le regole nel paese consentono l’accesso a un massimo di 100 spettatori per evento e, anche se la situazione è in miglioramento, gli organizzatori non si aspettano i numeri della situazione prepandemica. “Per questo è importante anche per noi riuscire a garantire un’ampia offerta digitale” spiega Beyer “Abbiamo imparato molto dall’esperienza dello scorso anno, quando abbiamo dovuto mettere insieme un nuovo programma del festival in digitale in poche settimane frenetiche. Per questa edizione, continuiamo a costruire su quella esperienza e vogliamo ancora aprire l’esperienza del nostro festival a chi non può venire a Bergen o non riesce a trovare un biglietto.”

Il tema scelto per l’edizione 2021 “Questa è l'America?”, riflesso dei drammatici eventi negli Stati Uniti dell’ultimo anno, anche se vari concerti e spettacoli con artisti americani sono stati cancellati o rinviati per le attuali restrizioni nei viaggi internazionali. Musica americana è in programma in numerosi concerti, a partire dall’evento inaugurale alla Grieghallen il 26 maggio condotto dalla trombettista Tine Thing Helseth con la partecipazione del pianista Christian Ihle Hadland e i musicisti della Bergen Philharmonic Orchestra in musiche di Libby Larsen, Bjørnstjerne Bjørnson, Johan Halvorsen, James MacMillan, Charles Ives, Caroline Shaw, Alexandre Desplat e Frederic Rzsewski. Il 26 maggio in programma anche la prima mondiale di The American Moth, performance multimediale ibrida che combina danza e teatro e proiezioni video live ideata, diretta e coreografata da Alan Lucien Øyen con la partecipazione di Liv Ullmann. Sono stati rinviati, invece, un lavoro commissionato a Taylor Mac e la prima mondiale della compositrice residente Missy Mazzoli, la “Brooklyn’s post-millennial Mozart” secondo il Time Out. Mazzoli sarà comunque presente nel cartellone il 2 giugno nel concerto della Bergen Philharmonic Orchestra diretta da James Gaffigan con il violinista Peter Herrestal con Vesper for Violin e Dark with Excessive Bright eseguiti accanto a composizioni di Charles Ives, George Walker e John Adams. Enthusiasm Strategies di Missy Mazzoli è invece in programma alla Håkonshallen il 5 giugno nel concerto del BIT20 Ensemble che propone anche composizioni di Ebunoluwa Oguntola, Olivia Bennett, Clara Cheng e John Adams. Nel ricco cartellone del festival numerosi concerti classici e musica di generi diversi, e la prima mondiale di But Then, We'll Disappear (I'd Prefer Not To) di Carte Blanche, compagnia nazionale norvegese di danza contemporanea, con le coreografie di Frédérick Gravel (4 giugno). Chiusura il 9 giugno con la suite orchestrale di The Tempest di Arne Nordheim presentata dalla Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Edward Gardner con il soprano Mari Eriksmoen e il baritono Johannes Weisser in una versione cinematografica curata dalla viooartist Sarah Derendinger.

Il programma completo è qui https://www.fib.no/en/programme/

 

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