La Norvegia protagonista al Festival delle Nazioni

Sarà la nazione ospite del festival di Città di Castello. Tanta musica norvegese, da Grieg e Sinding a Jan Garbarek e Karl Seglem. Ma anche tanto altro: Rapahel Gualazzi, Bach e i Beatles reinterpretati da Giovanni Sollima, la musica rinascimentale per commemorare Raffaello

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I Solisti Veneti
I Solisti Veneti

Ci saranno novità al prossimo Festival delle Nazioni di Città di Castello. La prima è che i concerti invece di avere cadenza quotidiana si concentreranno soprattutto (ma non solo) nei weekend e questo porterà ad allungare la durata del festival da un paio di settimane ad un mese, precisamente dal 20 agosto al 18 settembre. L’altra novità è che per la prima volta in cinquantaquattro edizioni la nazione ospite sarà la Norvegia.

«Edvard Grieg, Ole Bull, Johan Svendsen, Christian August Sinding sono solo alcuni dei compositori norvegesi che si potranno conoscere e ascoltare in questa edizione – spiega Aldo Sisillo, direttore artistico del Festival delle Nazioni – e le loro musiche, non molto conosciute dal grande pubblico ma sempre di grande attrattiva, saranno accostate a quelle dei compositori europei, con i quali da sempre è esistito un intreccio profondissimo. In particolare, rivolgeremo uno sguardo più approfondito alla nascita della scuola nazionale musicale in rapporto alla storia della Norvegia e ai legami culturali con gli altri Paesi della regione. Esamineremo poi le relazioni della Norvegia con le culture musicali centroeuropee e i rapporti che i maggiori compositori norvegesi ebbero con l’Italia».

Il cartellone prevede quindici eventi principali e numerosi eventi collaterali, che si svolgeranno nei luoghi d’arte di Città di Castello e di alcune località limitrofe dell’Alta Valle del Tevere.

La Norvegia è la nazione ospite del festival ma sono ammesse varie divagazioni, a cominciare dall’attesissimo protagonista del concerto inaugurale in piazza dell’Archeologia, Raphael Gualazzi, che proporrà un viaggio sonoro tra stride piano, jazz, blues e fusion, sottendendo una qualche forma di vicinanza a i norvegesi Garbarek e Seglem. Jan Garbarek, lartista più noto e più rappresentativo della nuova musica norvegese, instancabile esploratore nei generi del jazz, della musica classica e della world music, sarà a Città di Castello il 22 agosto con il suo gruppo e col percussionista indiano Trilok Gurtu come special guest. Il 3 settembre arriverà Karl Seglem, che mescola jazz, musica etnica ed improvvisazione ed è uno strumentista eccezionale tanto col sassofono quanto col bukkehorn, antico strumento musicale scandinavo ricavato dal corno di caprone.

Alcuni giorni sono dedicati al Concorso nazionale “Alberto Burriper gruppi giovanili di musica da camera, che si è guadagnato in poco tempo grande prestigio, avvalorato anche dal fatto che per due anni consecutivi la critica musicale italiana ha attribuito il premio di miglior gruppo cameristico giovanile dell’anno ai vincitori di questo concorso. Il 21 agosto si esibirà il Faccini Piano Duo, segnalatosi nell’edizione del 2019, mentre il 25 avrà luogo il concerto dei finalisti di quest’anno.

Molto spazio ha naturalmente la musica classica norvegese, concentrata soprattutto nel periodo a cavallo tra agosto e settembre. Il 26 in “Norvegia, spazi dell’anima” la voce di Caterina Casini, il pianoforte di Maurizio Repetto e i live electronics di Michele Mandrelli uniscono la musica di Grieg ai testi di Ludvig Holberg, il più grande scrittore norvegese del Settecento, e di Neil Gaiman, il fumettista e scrittore britannico che ha ambientato alcune delle sue storie più famose proprio in Norvegia. Il focus sulla musica norvegese prosegue il 28 agosto col violinista emergente HenningKraggerud, che suona un violino Guarnieri del Gesù, il 29 col Trio Hoffmann, il 2 settembre col flautista Massimo Mercelli e i Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella, il 4 col Quaretto Vertavo. Interessanti gli accostamenti dei compositori norvegesi agli Italiani, ai tedeschi e agli slavi.

Ci sono anche concerti in cui la musica norvegese non è presente: il Trio Hermes suona Beethoven e Brahms, Giovanni Sollima presenta uno dei suoi originali e affascinanti programmi che spaziano da Bach ai Beatles, il Balletto di Perm arriva dalla Russia per Romeo e Giulietta di Prokof’ev.

Fanno parte a sé le celebrazioni degli anniversari di due sommi artisti: E quindi uscimmo a riveder le stelle con testi dall'Inferno di Dante e musiche di Daniele Furlati in prima esecuzione assoluta (una commissione del Festival delle Nazioni) e Ut musica pictura, concerto di musiche rinascimentali eseguite dall’Ensemble Sensus in onore di Raffaello.

 

 

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