Bernd Loebe contro i tagli alla Monnaie
Appello dalla Germania al Governo belga
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Decisa presa di posizione di Bernd Loebe, attuale sovrintendente dell'Oper Frankfurt e Presidente della Conferenza dei teatri lirici di lingua tedesca (organizzazione che comprende le maggiori istituzioni musicali operanti in Germania, Austria e Svizzera, ma che annovera anche il londinese Covent Garden, l'Opéra national di Parigi e il Teatro alla Scala fra i membri associati), contro i tagli alla cultura decisi dal neo-insediato governo federale belga che mettono a rischio l'attività del massimo teatro lirico nazionale, il Théatre de la Monnaie. Per far fronte alla difficile situazione delle finanze pubbliche, il Governo Federale presieduto dal liberale Charles Michel ha deciso un robusto taglio dei costi ai dipartimenti amministrativi federali (che comprendono prestigiose istituzioni culturali come La Monnaie, il Bozar e l'Orchestra Nazionale del Belgio), che si tradurranno in una contrazione del 4% dello staff attualmente impiegato e del 20% nelle spese operative. In concreto, per La Monnaie significherà un taglio di 2,93 milioni di euro già da gennaio e una riduzione del 16.28% sui prossimi cinque anni, per un totale di circa 6.5 milioni di euro di tagli. Sommando i tagli previsti ai tagli già subiti dal teatro negli ultimi cinque anni e al congelamento dei trasferimenti già previsti, la riduzione del budget del teatro arriva al 30 per cento. Troppo per garantire una tenuta artistica del teatro, secondo Bernd Loebe, che ha scritto una lettera aperta al primo ministro Michel e al vice-primo ministro Didier Reynders.
Scrive Loebe: «Rimane un mistero come - tralasciando le interminabili battaglie legali fra rappresentanti legali e avvocati e rappresentazioni sindacali che ne risulteranno - si possano mantenere pace sociale e produttività artistica nel teatro». Già direttore artistico del teatro fra il 1990 e il 2002, Bernd Loebe paventa che i tagli possano portare all'atrofia di uno dei «motivi di orgoglio per i belgi"» e alla distruzione di uno dei più rinomati teatri lirici d'Europa.
Stefano Nardelli
Scrive Loebe: «Rimane un mistero come - tralasciando le interminabili battaglie legali fra rappresentanti legali e avvocati e rappresentazioni sindacali che ne risulteranno - si possano mantenere pace sociale e produttività artistica nel teatro». Già direttore artistico del teatro fra il 1990 e il 2002, Bernd Loebe paventa che i tagli possano portare all'atrofia di uno dei «motivi di orgoglio per i belgi"» e alla distruzione di uno dei più rinomati teatri lirici d'Europa.
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