Il fact checking e la macchina da cucire
Manlio Sgalambro autore di "Fra' Martino Campanaro"
Recensione
oltre
Che la rapidità richiesta dall’informazione male si accordi con l’accertamento della veridicità di fatti e dati è cosa ampiamente risaputa. Quando a mancare è anche il minimo buon senso si rischia la figuraccia.
È il caso dei lanci d’agenzia e dei primi articoli comparsi sulle principali testate web nazionali (la Repubblica, il Corriere – tra l’altro fresco di rilancio del sito – o Panorama) sulla morte del filosofo siciliano Manlio Sgalambro, noto per le sue collaborazioni con Franco Battiato.
Riprendendo quanto scritto su Wikipedia – strumento utilissimo quanto, si sa, perfettibile e spesso incompleto o impreciso – molti riportano che «Sgalambro ha scritto anche i testi di canzoni per bambini quali "Madama Dorè", "Fra Martino campanaro", "Il merlo ha perso il becco", su musiche di Giovanni Ferracin».
(La Repubblica)
Man mano che le testate si copiano anche il riferimento a Ferracin viene lasciato da parte e la notizia diventa rapidamente «Il paroliere, scrittore e poeta aveva scritto anche i testi di famose canzoni per bambini come "Madama Dorè" e "Fra Martino campanaro"».
(Il Corriere, ma anche Panorama, e gli esempi potrebbero continuare)
Non bisogna essere certo fini musicologi per intuire che canzoni popolari come "Fra’ Martino" (sull’origine della quale la stessa Wikipedia offre qualche indizio, sebbene in inglese, che si sa, non è mica obbligatorio o "Madama Dorè" – il cui tema riecheggia anche nei Pini di Roma di Respighi – difficilmente possono essere state scritte da Sgalambro.
Eppure quasi nessuno sembra curarsene e il Corriere addirittura "cinguetta" su Twitter «Addio a Manlio #Sgalambro, filosofo di Battiato: scrisse anche testi canzoni per bimbi come "Fra Martino campanaro"!»
Ora, giustamente, fare del serio fact checking non è facilissimo: in poco meno di un’oretta però siamo riusciti (ringrazio Jacopo Tomatis che mi ha dato un importante aiuto) a cercare qualcosa: notizie in rete su Ferracin non ce ne sono moltissime e il riferimento più plausibile è quello a un sito di partiture per la didattica.
Un’altra pagina di Wikipedia, dedicata a un disco di canzoni per bambini di Eleonora Cadeddu (la bimba delle storiche edizioni della serie tv Un medico in famiglia), accredita proprio "Fra’ Martino" a Sgalambro e Ferracin, anche se ascoltando la versione YouTube della canzone (http://youtu.be/r4C5o45DZZg) mi pare che il testo e la melodia siano proprio quelle che si sono cantate da sempre. Che ne dite?
Tanto di più non si trova. E certo posso anch’io peccare di accuratezza nelle mie ricerche. Però ammetterete che la cosa è abbastanza ridicola.
Quale sarà la verità? Forse il compianto Sgalambro sarà riuscito a depositare alla Siae i diritti di queste canzoni popolari come proprie? Sarà una bufala originata da Wikipedia (l'informazione è comparsa, si verifica facilmente nella cronologia delle modifiche alla pagina, nel dicembre del 2012) e ripresa bellamente dai giornali? (In quest’ottica interessante leggere questo articolo)
Nel dubbio era forse meglio ricordare il filosofo e paroliere con quello che si poteva accertare con facilità: i suoi libri, i suoi testi per Battiato, la sua originalità.
Al limite, in segno di riconoscenza, se qualcuno volesse attribuirgli "Fra’ Martino", gli si potrà sempre prescrivere "La cura"… perché quella editoriale di molte testate è di certo un po’ carente!
È il caso dei lanci d’agenzia e dei primi articoli comparsi sulle principali testate web nazionali (la Repubblica, il Corriere – tra l’altro fresco di rilancio del sito – o Panorama) sulla morte del filosofo siciliano Manlio Sgalambro, noto per le sue collaborazioni con Franco Battiato.
Riprendendo quanto scritto su Wikipedia – strumento utilissimo quanto, si sa, perfettibile e spesso incompleto o impreciso – molti riportano che «Sgalambro ha scritto anche i testi di canzoni per bambini quali "Madama Dorè", "Fra Martino campanaro", "Il merlo ha perso il becco", su musiche di Giovanni Ferracin».
(La Repubblica)
Man mano che le testate si copiano anche il riferimento a Ferracin viene lasciato da parte e la notizia diventa rapidamente «Il paroliere, scrittore e poeta aveva scritto anche i testi di famose canzoni per bambini come "Madama Dorè" e "Fra Martino campanaro"».
(Il Corriere, ma anche Panorama, e gli esempi potrebbero continuare)
Non bisogna essere certo fini musicologi per intuire che canzoni popolari come "Fra’ Martino" (sull’origine della quale la stessa Wikipedia offre qualche indizio, sebbene in inglese, che si sa, non è mica obbligatorio o "Madama Dorè" – il cui tema riecheggia anche nei Pini di Roma di Respighi – difficilmente possono essere state scritte da Sgalambro.
Eppure quasi nessuno sembra curarsene e il Corriere addirittura "cinguetta" su Twitter «Addio a Manlio #Sgalambro, filosofo di Battiato: scrisse anche testi canzoni per bimbi come "Fra Martino campanaro"!»
Ora, giustamente, fare del serio fact checking non è facilissimo: in poco meno di un’oretta però siamo riusciti (ringrazio Jacopo Tomatis che mi ha dato un importante aiuto) a cercare qualcosa: notizie in rete su Ferracin non ce ne sono moltissime e il riferimento più plausibile è quello a un sito di partiture per la didattica.
Un’altra pagina di Wikipedia, dedicata a un disco di canzoni per bambini di Eleonora Cadeddu (la bimba delle storiche edizioni della serie tv Un medico in famiglia), accredita proprio "Fra’ Martino" a Sgalambro e Ferracin, anche se ascoltando la versione YouTube della canzone (http://youtu.be/r4C5o45DZZg) mi pare che il testo e la melodia siano proprio quelle che si sono cantate da sempre. Che ne dite?
Tanto di più non si trova. E certo posso anch’io peccare di accuratezza nelle mie ricerche. Però ammetterete che la cosa è abbastanza ridicola.
Quale sarà la verità? Forse il compianto Sgalambro sarà riuscito a depositare alla Siae i diritti di queste canzoni popolari come proprie? Sarà una bufala originata da Wikipedia (l'informazione è comparsa, si verifica facilmente nella cronologia delle modifiche alla pagina, nel dicembre del 2012) e ripresa bellamente dai giornali? (In quest’ottica interessante leggere questo articolo)
Nel dubbio era forse meglio ricordare il filosofo e paroliere con quello che si poteva accertare con facilità: i suoi libri, i suoi testi per Battiato, la sua originalità.
Al limite, in segno di riconoscenza, se qualcuno volesse attribuirgli "Fra’ Martino", gli si potrà sempre prescrivere "La cura"… perché quella editoriale di molte testate è di certo un po’ carente!
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