La Roma ideale è servita: stilizzazioni neoclassiche per la Clemenza di Tito andata su al Maggio Musicale con la regia di Federico Tiezzi. Dopo Monteverdi e Haendel, Ivor Bolton dirige con calore e felicità il suo primo Mozart fiorentino. Nel cast spicca sopra tutti un indimenticabile Sesto: Monica Bacelli.

Una messinscena generosamente compromessa con la realta': nel Fidelio che inaugura la sessantaseiesima edizione del Maggio Musicale Fiorentino al Teatro Comunale di Firenze, l'ambientazione e' in un lager moderno e alla fine i Nostri arrivano circondati da telecamere e microfoni-giraffa. E stavolta le cose di cui si parla sembrano troppo vicine per poter fischiare: applausi generosi per il regista Robert Carsen e per i suoi collaboratori. Poco efficace la direzione di Paavo Jaervi, al suo debutto nell'opera.

Un apologo aperto alla speranza che passa dalle radici, dalla memoria, dal canto: con la bella messinscena firmata da Giorgio Barberio Corsetti, e' andata su al Piccolo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la novita' assoluta di Fabio Vacchi "Il letto della storia" su libretto del poeta e narratore Franco Marcoaldi.

Non mantiene per ora le sue promesse il progetto di formazione professionale del Maggio Musicale Fiorentino: scialbo debutto con "Gianni Schicchi", compromesso dal forfait di Rolando Panerai e abbinato al "Pulcinella" di Stravinskij in forma di concerto. Sul podio Nir Kabaretti, sempre bella la scena di Mario Garbuglia per il capolavoro comico pucciniano.

Debutti tempestosi: fischi e applausi per la prima regia lirica di Nekrosius che esordisce nell'opera con una severa ma intensa messinscena del "Macbeth" al Comunale di Firenze. La lineare direzione di Julia Jones e un cast non tutto all'altezza delle ambizioni dello spettacolo.

Il grande Seiji Ozawa, per la prima volta sul podio di un'opera a Firenze, trascina cast, coro e orchestra in un'esecuzione memorabile del "Peter Grimes" di Benjamin Britten, con Philip Langridge nel ruolo del titolo e la maiuscola Christine Goerke come Ellen

Il Servo Padrone: dopo il capolavoro pergolesiano, il sequel di Aldo Tarabella e Valerio Valoriani per Bazar Opera Festival completa il celeberrimo intermezzo settecentesco, alla ricerca delle molte anime e tradizioni della comicita' italiana

Il Teatro del Maggio inaugura con una "Manon Lescaut" pucciniana rispolverando un vecchio e fortunato allestimento del Massimo di Palermo, affidando la regia ad un figlio d'arte, Pier Francesco Maestrini, e il podio ad uno dei direttori più amati dai melomani, Daniel Oren. Fiorenza Cedolins attesa ed applaudita protagonista.

Un Falstaff agile ed energico diretto da Enrique Mazzola apre la ventisettesima edizione del Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano. Regia piacevole, due veterani come Romero e la Serra in un cast prevalentemente giovane.

Il Simon Boccanegra di Claudio Abbado al sessantacinquesimo Maggio Musicale Fiorentino: un trionfo per il maestro, di nuovo a capo, dopo tanti anni, di una produzione italiana. E' un debutto italiano nella regia d'opera per il grande Peter Stein. Spicca nel cast, accanto al protagonista Carlo Guelfi, la dolce, intensa e luminosa Amelia Grimaldi di Karita Mattila.

Il Mozart affettuoso e un po' smussato di Zubin Mehta, la regia senza troppe ambizioni ma spontanea e agile di Eike Gramss, uno spettacolo piacevole in tutta tranquillita': dopo trentatre' anni torna alla Pergola di Firenze il mozartiano "Ratto dal serraglio" ed e' successo al sessantacinquesimo Maggio Musicale Fiorentino. Elegante piu' che prestante la Konstanze di Eva Mei, il trionfatore della serata e' Kurt Rydl nei panni di Osmino.

Cartaginesi in divisa giallo canarino e scenari da videogame: qualche contestazione per la regia di Graham Vick per "Les Troyens" di Hector Berlioz che hanno aperto il 65.mo Maggio Musicale Fiorentino. Prima tirata per le lunghe: dalle 15,30 a mezzanotte per quattro ore di musica. Ma l'ispirata direzione di Zubin Mehta e una grandissima Didone, Violeta Urmana, trascinano comunque al successo il capolavoro di Berlioz.