I cow boy nudi

Prima mondiale a Madrid dell'opera che mette in scena un amore gay (dal film di Ang Lee)

foto Javier del Real
foto Javier del Real
Recensione
classica
Teatro Real Madrid
28 Gennaio 2014
Chi si aspettava l'indignazione e l'ostilità da parte di un pubblico conservatore nei confronti di un'opera contemporanea alla sua prima mondiale che esplicitamente racconta una storia gay, probabilmente è rimasto deluso, perché Brokeback Mountain a Madrid è passato indenne da fischi e abbandoni plateali e alla première è stato accolto con sette minuti di applausi, pur tra i tanti posti vuoti della platea. L'operazione messa in moto da Mortier, con la scelta di questo titolo, che ha richiamato nella capitale un gran numero di media internazionali, ha quindi sortito il suo effetto: con una sorta di omaggio reverenziale del pubblico madrileno di fronte a questa grande attenzione. Ma la storia d'amore dei due cowboy del Wyoming, col suo epilogo tragico, resa celebre dal film di Ang Lee di qualche anno fa, nel bel libretto della stessa Annie Prolux che aveva scritto il romanzo, non convince e non appassiona in una versione musicale di stampo espressionista che raramente riesce a decollare da un declamato, spesso stentoreo, di disarmante monotonia. Due ore serrate, senza intervalli in cui, dai tentativi di approdare ad oasi liriche, pur nei momenti più appassionati e sofferti della vicenda, emergono qua e là linee di un canto che tuttavia è saldamente legato alla cupezza di fondo dell'impianto compositivo. Un lavoro di orchestrazione sapiente, ricco di spunti e di colori, non va però oltre l'illustrativo e non ci pare enfatizzi né i tratti psicologici né il senso del dramma. Regia puramente didascalica; ottima la compagnia di canto in cui spiccano nella caratterizzazione i due interpreti principali, Daniel Okulitch e Tom Randle, e la direzione musicale di Titus Engel, nel gestire i colori e la concertazione di una partitura complessa e densa.

Interpreti: Daniel Okulitch, Tom Randle, Heather Buck

Regia: Ivo van Hove

Scene: Jan Versweyveld

Costumi: Wojciech Dziedzic

Orchestra: Teatro Real

Direttore: Titus Engel

Coro: Teatro Real

Maestro Coro: Andrés Máspero

Luci: Jan Versweyveld

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Puccini Dance Circus Opera: l’Orchestra della Toscana celebra il centenario della morte del compositore lucchese fondendo musica, teatro-danza e acrobazie circensi

classica

A Bologna si è conclusa con “La traviata” la trilogia verdiana prodotta dall’Orchestra Senzaspine: nitida direzione di Tommaso Ussardi e allestimento in stile “graphic novel” di Giovanni Dispenza.

classica

La Filarmonica Toscanini diretta da Enrico Onofri ha proposto pagine di Beethoven e Schubert, oltre a una “prima” di Daniela Terranova