Anche i giovani fanno il Viaggio a Reims

Dopo l'allestimento leggendario di Abbado & Co., un cast di giovanissimi dimostra che si può fare Il Viaggio a Reims anche con mezzi più limitati

Recensione
classica
Rossini Opera Festival Pesaro
Gioachino Rossini
14 Agosto 2001
Il Viaggio a Reims è stato letteralmente scoperto nel 1984 (lo si credeva ormai definitivamente perduto) quando il Rossini Festival lo presentò in un allestimento con Abbado, Ronconi, la Aulenti e un gruppo di cantanti da sogno: ma il ricordo di quel leggendario Viaggio a Reims è stato paralizzante, perché aveva convinto tutti che non ci voleva niente di meno per quest'opera, pardon... per questa cantata scenica. Ora il festival stesso ha voluto dimostrare che è possibile un approccio totalmente diverso, con un gruppo di giovanissimi, tutti debuttanti o quasi, perché questi diciotto personaggi sono un laboratorio vocale ideale. E basta anche una messa in scena semplicissima, che riporti il Viaggio a Reims alla sua originaria dimensione di cantata scenica. Dunque Emilio Sagi ha collocato l'azione su una pedana lunga e stretta, dove erano disposte nove sedie a sdraio e altrettanti sgabelli (la bizzaria di Rossini vuole che tutto si svolga in uno stabilimento termale: il regista si è limitato a trasportare l'epoca ai nostri giorni) e dove agivano personaggi vestiti tutti allo stesso modo, in accappatoio bianco nella prima parte e in abito da sera nero nella seconda. Eppure la regia, insieme alla personalità e all'abilità in scena dei singoli interpreti, è riuscita quasi sempre a differenziare i vari personaggi, a dare a ciascuno un suo carattere e un suo atteggiamento tipico, soprattutto a evitare monotonia e staticità. Tutti i sedici cantanti meriterebbero la citazione, quindi dispiace limitarsi a qualcuno, ma è inevitabile: un'antologia personale include la voce bella e importante di Mariola Cantarero (Contessa di Folleville), lo stile di Laura Giordano (Corinna), la simpatia irresistibile di Enrica Fabbri (Madama Cortese), la voce scura e imponente di Sorin Coliban (Lord Sidney). Antonio Fogliani ha guidato i suoi quasi coetanei in scena e in buca (l'ottima Orchestra Giovanile del Festival) come un maestro navigato: un direttore rossiniano in erba da seguire con molta attenzione. Certamente non c'era più la meraviglia continua e la gioia senz'ombre del 1984 (oltretutto quei mostri sacri avevano dalla loro gli spazi raccolti della Sala Pedrotti, mentre questi debuttanti dovevano combattere con gli spazi ostili dell'enorme palafestival) ma il vero Viaggio a Reims è questo, non è quel miracolo che Abbado e i suoi collaboratori realizzarono allora e che probabilmente non sentiremo mai più.

Interpreti: Giordano, Motta, Cantarero, Fabbri/Ratiani, Botta, Koroneos, Coliban, Ceriani, Taddia, Feria, Brecher, Idzik, Pont-Burgoyne, Lee, Zuniga

Regia: Emilio Sagi

Scene: Emilio Sagi

Orchestra: Orchestra Giovanile dell'Accademia "Angelo Mariani"

Direttore: Antonio Fogliani

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